Orlando il buonista sfida i pazienti palermitani e accoglie altri 367 migranti: “Benvenuti a casa vostra”
«Benvenuti a casa. Questa è la vostra città». Sono queste le parole con cui il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha accolto i 367 migranti approdati ieri sera al Molo Quattro Venti, e l’equipaggio della nave Geo Barents di Medici senza Frontiere. Anzi, per fargli arrivare il messaggio ancora più forte e chiaro, il primo cittadino si è espresso in lingua inglese, asserendo entusiasta: «Welcome home. This is your city»… Non solo. Non pago e in preda a un galvanizzante delirio di ospitalità, il sindaco del Pd ha conferito all’equipaggio la cittadinanza onoraria di Palermo.
Orlando accoglie entusiasta i 367 migranti sbarcati: «Benvenuti a casa. Questa è la vostra città»
Già, Palermo. L’unico porto sicuro a quanto pare. Con Malta che continua a fare spallucce ad ogni richiesta di sbarco che le Ong avanzano. Ormai per mera prassi, ben sapendo di potersi dirigere esclusivamente verso i nostri approdi… Dove, nel caso del capoluogo etneo, i migranti soccorsi sanno di trovare addirittura un sindaco accogliente. E a cui, non a caso, la Geo Barents appena ormeggiata al molo, ha tenuto a sottolineare: la nave «ha un porto per lo sbarco – ha twittato l’Ong –. Non ci sono parole per esprimere la gioia e il sollievo a bordo». Allora le parole le ha trovate per tutti (pazienti residenti compresi) Leoluca Orlando. Che la ha finanche tradotte in inglese. Come se il messaggio non fosse già abbastanza chiaro…
Il clamoroso flop del bando comunale che chiedeva ai cittadini di accogliere i migranti in casa
Insomma, il sindaco di Palermo continua a prodigarsi in ospitalità coatta, nonostante il progetto per l’accoglienza ai rifugiati nelle famiglie della città presentato trionfalmente nel giugno del 2019 con bando comunale sia stato fin qui un clamoroso fallimento. Anzi, per dirla meglio: come ha scritto qualche tempo fa Il Tempo sulla vexata quaestio: «All’appello del sindaco in pratica non ha risposto nessuno. Lo si è appreso grazie ad un’interrogazione presentata dal consigliere comunale della lega, Igor Gelarda, che aveva fiutato il flop». Sì, perché negli scorsi anni Orlando – in aperto contrasto con le politiche di Salvini – si era ostinato a voler dimostrare che i cittadini da lui amministrati erano a tal punto in linea con la sua gestione dell’accoglienza dei migranti, da essere disposti a ospitarli finanche nelle loro abitazioni… Orlando, però, ha fatto male i conti: spalancare i porti, non vuol dire necessariamente essere disposti ad aprire le porte di casa…
I palermitani hanno risposto all’appello di Orlando un secco no
E così, al fatidico bando comunale che predicava l’inclusione e auspicava l’accoglienza in famiglia di un migrante non accompagnato in nome di un percorso accelerato di integrazione, i palermitani risposero picche. Il progetto che il Comune e l’associazione no profit Refugees Welcome Italia hanno portato avanti si è rivelato un inequivocabile flop. L’iniziativa finanziata dal ministero dell’Interno nell’ambito del Fondo comunitario per l’asilo, la migrazione e l’integrazione (Fami), che in nome della partecipazione attiva della cittadinanza, chiedeva alle famiglie interessate di accogliere, per almeno sei mesi, un migrante non accompagnato, non ha fatto breccia nel cuore di Palermo: la demagogia immigrazionista dell’amministrazione Orlando si è infranta di fronte ai cittadini stanchi e aggravati. Che hanno ben altri problemi a cui pensare. E pronti a smentire il loro sindaco a suon di numeri e di dinieghi.
Ma Orlando insiste a sfidare la pazienza dei cittadini…
La pretesa, del resto, era davvero ambiziosa: «Costituire un elenco di famiglie disponibili all’accoglienza di rifugiati e/o titolari di protezione tra i 19 e i 35 anni intese come “mentori naturali”, che accolgono, proteggono e sostengono il progetto di vita personale dell’ospite». E pure a titolo gratuito… Un no grande quanto una casa – quella sì in prima linea – che ancora risuona nell’aria. E che Orlando insiste a sfidare nonostante la risposta secca dei cittadini che governa. E persino dei suoi fedelissimi: appena 2 famiglie sulle sulle 262.000 censite in città, risposero all’appello del Comune di «costituire un elenco di nuclei disponibili all’accoglienza di rifugiati e/o titolari di protezione tra i 19 e i 35 anni intese come “mentori naturali”»…
La demagogia immigrazionista della sinistra buonista e l’illusione di una Sicilia come la “terra promessa” non è
Una pretesa avanzata in una città popolata da gente che ha problemi di sopravvivenza quotidiana, invitata – a titolo gratuito – a collaborare e ospitare. E dove persino morire diventa un problema se poi le bare del cimitero locale si accatastano a tempo indeterminato, in spregio al rispetto dovuto ai morti. Una richiesta irricevibile che insiste a cavalcare le politiche illusioniste di una sinistra buonista che ha dimostrato di non poter offrire soluzioni concrete neppure ai disperati che sbarcano illegalmente sulle nostre coste. Tornando a proporre a ogni nuovo sbarco, il tentativo di far passare la Sicilia come la Terra promessa che non è. E che non potrebbe essere al momento. Un appello che i cittadini, nonostante il sindaco continui a provarci, hanno già rispedito chiaramente al mittente. Ma Orlando non molla…