Orrore a Prato, operai in sit-in presi a sprangate dai capi cinesi. E il Pd che governa invoca lo Stato (video)
Orrore a Prato. Un orrore che si mescola alla vergogna per qualcosa che è tornato a ripetersi a dispetto di denunce. Appelli. Pregressi giudiziari. Ma tant’è: è successo ancor: e un gruppo di operai in sit-in ieri pomeriggio è stato aggredito con mazze. Spranghe. Calci e pugni in faccia, da imprenditori cinesi. Eppure, il Pd che amministra città e Regione tuona: dov’è lo Stato?
Prato, operai brutalmente aggredito con mazze e spranghe durante un sit-in
Un’aggressione brutale, quella che un gruppo di imprenditori orientali ha sferrato contro un gruppo di operai pakistani che, insieme al Si Cobas, stavano partecipando in via Galvani un sit in di fronte a una fabbrica del pronto moda. Le immagini, postate su Youtube e diffuse sui social, registrano e rilanciano le sequenze dell’orrore che testimoniano l’aggressione a colpi di mazze e spranghe da parte di rappresentanti di aziende locali. Una pressione violenta perpetrata a freddo sul gruppo di lavoratori che manifestava pacificamente il proprio dissenso sulle modalità e sulle tempistiche del lavoro nelle fabbriche pratesi, già al centro di numerose inchieste mediatiche e giudiziarie.
Prato, operai feriti: la città s’interroga, il sindaco commenta, ma l’orrore torna a ripetersi…
Un caso, quello di Prato, che ha sollevato l’indignazione dell’opinione pubblica e, soprattutto, degli esponenti istituzionali locali, insorti contro la repressione violenta. E terminata con quattro feriti finiti in ospedale, uno dei quali ricoverato in condizioni serie. Così oggi, riferisce La Nazione sul caso, «la città si interroga. E il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, condanna la vicenda: “Tutti gli episodi di violenza sono inaccettabili. Chi se ne rende responsabile deve essere presto individuato e ne deve pagare le conseguenze. Se vengono aggrediti lavoratori che manifestano pacificamente e nel rispetto delle regole, non ci può essere tolleranza».
Prato, torna drammaticamente alla ribalta la piaga dello sfruttamento lavorativo
Una vicenda grave che riproietta tutti sul tema dello sfruttamento lavorativo: una pratica drammaticamente diffusa specie in quella fetta della Toscana. Su cui si indaga e si dibatte da molto nelle amministrazioni locali: dal sindaco del Pd, Matteo Biffoni, appunto. Fino all’assessore regionale dem, Stefano Ciuoffo. Anche quest’ultimo intervenuto sul caso, condannando l’accaduto con toni e dichiarazioni dure. «Gli episodi accaduti ieri, 11 ottobre, davanti al magazzino di un pronto moda in via Galvani a Prato – ha affermato Ciuoffo – sono gravissimi. E devono essere condannati con fermezza, senza se e senza ma. La violenza come forma di confronto con chi esprime idee o giudizi diversi dai propri è la negazione dei valori democratici e civili da cui le nostre comunità discendono».
Ma il Pd che amministra città e Regione invoca l’intervento dello Stato…
Ma contro cui, evidentemente, le operazioni che Procura. Forze dell’ordine. Ispettorato del lavoro e amministratori locali, nonostante un lavoro costante di monitoraggio e denuncia, non riescono a risolvere. Tanto che, all’indomani dell’aggressione pratese di ieri, il sindaco dell’operosa cittadina è tornato a chiedere un intervento risolutivo dello Stato. Già, proprio così: gli amministratori locali del Pd, che governano città e Regione, non riesconoa venirne a capo e pertanto tornano a invocare l’intervento dello Stato…
In basso il video delle agghiaccianti violenze postato da Youtube