Paragone bocciato dagli elettori, ma lui grida alla porcata. “Ci hanno fregato, hanno paura di noi” (video)
Il complotto, la porcata, la fregatura. Gianluigi Paragone, all’indomani del flop elettorale di Milano, dove è rimasto escluso dal Consiglio comunale, si sfoga e denuncia le procedure del conteggio delle schede: “Abbiamo fatto il 3% a Milano e l’abbiamo fatto in un mese, per 54 voti non siamo in consiglio comunale. Questi 54 voti ci sono, faremo il riconteggio e io entrerò in consiglio comunale. Avevamo il 3,3%, poi man mano ha iniziato a calare fino al 2,99%, la porcata l’hanno fatta ma non l’hanno fatta neanche così bene perché se mancano soltanto 54 voti, nelle schede nulle non solo ne trovo 54 ma 254. Questa è la paura di una classe politica che è riuscita ad entrare addirittura nei seggi. E lo proveremo quando andremo a fare la conta dei voti”, detto Gianluigi Paragone, senatore, fondatore di Italexit, intervenendo a “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.
Paragone e la denuncia sulle “fregature”
“A Milano ce l’hanno fregato, non ho dubbi. Siamo al 2,99% quando siamo sempre stati sopra al 3 per tutta la notte e stranamente ci svegliamo così. E un po’ difficile pensare che lo scarto minimo tra il mio nome e la mia lista sia praticamente nullo, quando doveva essere il mio nome a trainare. Secondo me qualcuno non ha voglia di farmi entrare in consiglio comunale. Vediamo se è il caso di richiedere il riconteggio delle schede”, aveva dichiarato Gianluigi Paragone, ieri, all’Adnkronos.
“Ciò detto – prosegue – al debutto è un risultato importante, a Milano superiamo i 5 Stelle senza avere soldi, incarichi, l’appoggio dei giornali – continua – A questo risultato bisogna poi affiancare quello di Roma, dove alle suppletive abbiamo fatto il 4”. Sul consenso raccolto dai no-vax, soprattutto al nord, Paragone spiega: “Noi continuiamo la nostra battaglia contro lo strapotere delle multinazionali rispetto agli Stati. Dentro questa predicazione c’è quello che viene definito no-vax ma anche un mondo di gente che si è vaccinata ma non accetta l’illiberalità del greenpass”.