Per la Fornero non va bene neanche quota 102 E’ più “saggio” andare in pensione alla soglia dei 70 anni
Nella prossima manovra dovrà esserci un capitolo dedicato alle pensioni. Ancora tutto da definire, anche se le ipotesi sul tappeto già si conoscono. Tra queste Quota 102 e Quota 41. Il governo sembra intenzionato a percorrere la strada dell’ampliamento dei contratti di espansione: uscita anticipata dal lavoro fino a 5 anni prima dal momento in cui si maturano i requisiti di legge.
Fornero: pensiamo troppo ai pensionandi, poco ai giovani
Sull’argomento torna a parlare Elsa Fornero, l’ex ministra del Lavoro che ha riformato il sistema pensionistico nell’era Monti, intervistata dalla Stampa. E ovviamente se la prende con Quota 100. “Non è una riforma pensionistica ma semmai una controriforma, parziale, limitata nel tempo. Di fatto una specie di trappola a scapito di quelli che maturano i requisiti poco dopo la sua scadenza. E’ chiaro che serviva uno scivolo prima, forse bisognava intervenire già l’anno scorso». E aggiunge che “quello delle pensioni è un terreno dove tutti alzano la loro bandierina, dai diritti acquisiti alle aspettative da non rinnegare, dimenticandosi tendenzialmente quelli che verranno, cioè i giovani”.
Fornero: non è saggio incoraggiare le uscite dal lavoro
“Quando si parla di pensioni – osserva Fornero – il primo pensiero dovrebbe andare al tasso di occupazione: siamo agli ultimi posti in Europa eppure il nostro sistema pensionistico incoraggia le uscite. L’esatto contrario di quel che serve oggi”. Per la Fornero, dunque, Quota 102 o 41 “riprodurrebbero quella ingiustizia nei confronti delle nuove generazioni rispetto alle quali noi stiamo sempre a piangere salvo poi non essere mai conseguenti. Non solo non sarebbe saggio, ma sarebbe ripetere politiche del passato che non mi pare abbiamo fatto bene al Paese”.
Sul Reddito di cittadinanza l’ex ministro osserva infine che “qualche risultato buono è stato ottenuto, ma sulle politiche attive ha clamorosamente fallito. Ora è anche importante crescere per creare nuova occupazione, ma per farlo è importante che non si sprechino i soldi”.