Primo sondaggio dopo le amministrative, FdI regge alla campagna di fango. Draghi perde tre punti
Il primo sondaggio dopo il risultato delle amministrative mostra che Fratelli d’Italia nonostante tutta la campagna di fango che si è abbattuta sul partito resta “stabile”. I dati arrivano dal sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera. Dalle intenzioni di voto emerge che il «Pd sembra beneficiare del positivo risultato alle comunali e alle suppletive, facendo registrare un lieve aumento (+0,7) che lo colloca al primo posto con il 20,7% delle preferenze». Seguono la Lega con il 20% (in flessione di 0,5%) e “FdI stabile al 18,8%”. Da ricordare che secondo Ipsos la percentuale più alta raggiunta da FdI era il 19%.
C’è poi il M5S con il 16,5% (-0,5%) e Forza Italia con l’8% (-0.2%). Da segnalare, scrive Nando Pagnoncelli, «la forte crescita (+3,1%) dell’area grigia, rappresentata da indecisi e astensionisti, che sale al 40,9%. Nel complesso le tre forze di centrodestra, si legge nel sondaggio, sebbene in lieve calo (-0,7), con il 46,8% prevalgono largamente su quelle di centrosinistra che si attestano al 31,9% (+1,3%). L’ipotesi di “campo largo” che comprende le forze del centrosinistra (escluse Azione e Italia viva) e il M5S sale al 44,4% (+1%)».
Sondaggio, gradimento giù del governo e di Draghi
E, a proposito di governo, osserva sempre Pagnoncelli, rispetto all’inizio di settembre l’indice di gradimento dell’esecutivo fa segnare una flessione di un punto (da 61 a 60), mentre il presidente Draghi registra un calo di 3 punti (da 66 a 63) «dovuto perlopiù all’elettorato leghista, a seguito della sempre più frequente contrapposizione tra Salvini e il premier».
Conte perde otto punti
Quanto al gradimento dei leader la differenza più eclatante rispetto alla precedente rilevazione di fine luglio riguarda Conte perde otto punti e arriva la 43%. Scorrendo l’elenco, Conte è seguito da Giorgia Meloni al 37%. In flessione Speranza (indice 34, -3). Viceversa, aumentano di 3 punti Letta (32), Berlusconi (30) e Calenda (28) e di 2 punti Renzi (14).
Sondaggio, l’atteggiamento di distacco degli italiani
Infine, dal sondaggio emerge la lettura che gli italiani hanno dato dei risultati delle comunali. «Prevale – scrive Pagnoncelli – un atteggiamento di distacco, quasi di disinteresse, nonostante l’enfasi che i mezzi di informazione hanno dato all’appuntamento elettorale: quasi quattro intervistati su dieci dichiarano di non essere informati (30%) oppure di non essere in grado di esprimersi sull’esito (8%). Uno su tre (34%) ritiene che abbia vinto il centrosinistra, mentre il 3% è convinto della vittoria del centrodestra, il 6% considera i risultati molto eterogenei, con vittorie e sconfitte da parte di tutti, e uno su cinque (19%) reputa che abbiano perso tutti, data la bassa affluenza alle urne».
Preoccupazione per l’elevata astensione
E, a questo proposito, scrive Pagnoncelli «l’elevata astensione viene giudicata dal 54% un segnale preoccupante, causato dalla delusione e dalla sfiducia nei confronti della politica, mentre il 12% la attribuisce alla limitata conoscenza dei candidati e in alcuni casi alla loro qualità, e la restante parte è propensa a ridimensionare il fenomeno, dato che il 7% ritiene che la limitata partecipazione, per quanto preoccupante, sia comune alle principali democrazie occidentali e il 6% la riconduce al Covid e ai timori connessi».