Quirinale, a destra la carta segreta si chiama Pera. A sinistra c’è chi punta su Rosy Bindi
Il centrodestra per il Quirinale punta su Silvio Berlusconi. Ma la strada è tutta in salita. Anche se, dopo il crollo del ddl Zan che ha fatto deflagrare il nuovo Ulivo di Enrico Letta, una trattativa con Matteo Renzi diventa orizzonte più che probabile.
Marcello Pera, carta di riserva del centrodestra
C’è però sempre la carta di riserva. Ne scrive oggi Libero che parla di “un asse tra Lega e Italia Viva per trovare una personalità di alto profilo che possa incassare i voti di centrodestra e renziani. Ci sarebbero state già alcune riunioni tra i due partiti dove sarebbe spuntato il nome di Marcello Pera. L’ex presidente del Senato – continua Libero – eletto dal centrodestra, 78 anni, è stato uomo di Forza Italia ma fu anche il promotore nel 2016 dei comitati per il Sì al referendum di Matteo Renzi per modificare la Costituzione e tagliare i parlamentari (progetto naufragato nelle urne). Ecco perché il filosofo originario di Lucca, se Silvio Berlusconi non dovesse conquistare il numero di voti necessario, potrebbe diventare l’altra carta da calare sul tavolo”.
Nel centrosinistra circola con insistenza l’ipotesi Rosy Bindi
Uno spostamento dei renziani verso il centrodestra non appare impossibile, soprattutto se dovesse prendere corpo l’ipotesi di richiamare in servizio Rosy Bindi per investirla del ruolo di candidata del centrosinistra (inteso come triade Pd-M5S-Leu) alla Presidenza della Repubblica. “Protagonista dell’Ulivo e dell’epopea prodiana – scrive Libero – tra i bersagli privilegiati di Renzi ai tempi della rottamazione, con cui ebbe asperrime polemiche. A quel punto, per l’ex sindaco di Firenze, spostare l’asse del confronto per il Quirinale verso il centrodestra diventerebbe un fatto quasi fisiologico”.