Quirinale, conti alla mano ecco le chance di Silvio Berlusconi. Storace: servono i voti di Renzi
Quirinale, il centrodestra unito e compatto vuole giocarsi la partita forte di 454 voti su 1009. Una forza d’urto con la quale fare i conti e che ha subito rimesso in moto lo scenario politico. L’esito dei ballottaggi è già alle spalle, ora sul tavolo di tutti i partiti c’è un altro obiettivo. Il Colle. E con il ritorno di Berlusconi in sella sono in tanti a scommettere che se ne vedranno delle belle. “Nel 1995 ha già sparigliato le carte – osserva Pietrangelo Buttafuoco – di sicuro lo farà ancora”.
Quirinale, sono 45 i parlamentari renziani
I 45 parlamentari renziani – sottolinea Il Giornale – possono essere l’ago della bilancia. Ed è noto che Matteo Renzi sta lavorando a una candidatura che “prenda voti a destra e a sinistra, assicuri la durata della legislatura e blindi Draghi al governo: uno dei principali indiziati è Pierferdinando Casini, da diverse settimane insolitamente silenzioso”.
E se invece fosse proprio Berlusconi il candidato del centrodestra? Il Cavaliere non si è sottratto: “Mi sento in forma – ha risposto a chi gli chiedeva come vedeva se stesso al Quirinale – ma non ho ancora idee al riguardo”.
Servono 505 voti, il centrodestra ne ha 454
“I conti – scrive Laura Cesaretti – sono presto fatti: gli elettori (deputati, senatori, delegati regionali) sono 1009. Dopo i primi tre scrutini che richiedono una maggioranza dei due terzi (672 voti), dal quarto si passa alla metà più uno dei voti: ne servono 505. Il centrodestra ne controlla – sulla carta – 454: gliene mancano una cinquantina. Sarebbe necessario un accordo con un pezzo di centrosinistra sul nome di Berlusconi”.
E Francesco Storace azzarda un’ipotesi: trattare con Renzi sul nome da votare per il Colle. “Bisogna – ha scritto sul sito 7Colli.it – saper fare politica e alla luce del sole. La dico come me la sento: la prossima volta invitate a casa Berlusconi anche Matteo Renzi, che tanto a sinistra odiano davvero (non sarà un caso che non si è visto alla piazza della Cgil, lo avrebbero cacciato). Anche lui deve dimostrare di puntare ad un nome che possa valere per tutti”.