Rampelli: “78 anni fa il sabato nero, crimine efferato contro gli ebrei. Nessuno dimentichi”
“Il 16 ottobre del 1943 era un sabato qualunque, ma dal 1938 il fascismo scadde nell’orrore: approvò le Leggi razziali e permise che quel sabato divenisse tragico per 689 donne, 207 bambini e 363 uomini. Tutti di religione ebraica e tutti innocenti creature dell’universo”. Inizia così il post del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, in ricordo di una pagina di storia buia. “Le truppe tedesche della Gestapo effettuarono un rastrellamento con la collaborazione di funzionari del regime fascista – prosegue Rampelli-; principalmente nel ghetto di Roma tra le ore 5.30 e le ore 14. 1.023 rastrellati, tra quelli prelevati, furono deportati direttamente al campo di sterminio di Auschwitz a bordo di treni merci. Solo 16 di loro sopravvissero, 15 uomini e una donna”.
16 ottobre 1943, Rampelli: “il fascismo scadde nell’orrore”
Fabio Rampelli scrive con chiarezza: si tratta di un pagin orrenda, di “rimini efferati e ingiustificati che nessuno può permettersi di dimenticare, trattare con ambiguità, minimizzare o strumentalizzare. La nostra comunità – specifica – da almeno tre decenni ricorda senza clamori queste vittime innocenti: gli ebrei italiani protagonisti di pagine gloriose della storia nazionale; eroi e figli d’Italia che hanno costruito nel tempo la nostra patria, dal risorgimento alle guerre mondiali. Incredibilmente trucidati poi dalla stessa nazione che avevano contribuito a realizzare. A loro e alla comunità ebraica giunga il nostro abbraccio affettuoso in questo giorno triste”, conclude il vicepresidente della Camera.