Rampelli: io centrista? Assurdo. I duri e puri parlano, ma poi sono i primi a vendersi…
Fabio Rampelli, in un’intervista a Libero, smentisce quanti lo accusano di voler mettere i bastoni tra le ruote al percorso sovranista di Giorgia Meloni. Non c’è nulla di vero – ribadisce il vicepresidente della Camera e aggiunge: “Di duri e puri a destra ne ho conosciuti a frotte, solitamente certi estremisti sono i primi a vendersi: alla Dc, ai servizi, agli imprenditori, ai governi tecnici. Il mio interesse è far primeggiare una destra moderna ed europea per vederla alla guida dell’Italia”.
Poi Rampelli spiega che non vuole spostarsi al centro, semmai occorre che sia la destra a conquistare il centro: «Dunque è la destra che deve conquistare il centro, non viceversa ed è già accaduto. Con il 21% siamo già considerati dai cittadini il “partito nazione”, emancipati da reminiscenze ideologiche e proiettati verso un patriottismo repubblicano. Un perimetro più largo, con la destra centrale, non un altro perimetro».
Sul dialogo con il Ppe chiarisce: “Io ho detto che il modello italiano che vede sovranisti, conservatori e popolari alleati e alternativi alla sinistra deve essere esportato in Europa, quindi consolidato. Prospettiva non facile, ma Giorgia ha numeri e caratteristiche per riuscire dove altri hanno fallito. Occorre prosciugare la melassa insopportabile che vede a Bruxelles popolari e socialisti dalla stessa parte per ragioni di potere, pur ispirandosi a valori opposti. Ho citato Aznar perché era un popolare di destra, non è che tutti i popolari vengono dalla Germania dell’Est come la Merkel. La destra ha il diritto/dovere di provare a governare, riformare e rifondare l’Ue. E lo può fare solo così, il resto è propaganda”.
Infine, Rampelli sottolinea che le inchieste giornalistiche contro Forza Nuova sono in realtà un attacco a Fdi. “Giorgia è stata chiarissima fin dal principio, ma non tutti gli italiani hanno capito che a ogni campagna elettorale, quando la sinistra ha bisogno dell’aiutino, arrivano in soccorso i neofascisti. Così il loro elettorato, che li detesta più di noi perché da tempo si sente tradito, si tappa il naso e va a votarli. La marcia su Roma del resto risale a 100 anni fa ed è ridicolo solo pensare che esista un pericolo di quella natura”.