Roma, il forte astensionismo frena l’entusiasmo di Gualtieri. E a Torino Lo Russo ringrazia Damilano
La proiezione effettuata dal consorzio Opinio Italia per la Rai segna il 39 per cento di schede scrutinate quando appare chiara la vittoria di Roberto Gualtieri. In quel momento, infatti, il vantaggio del candidato del centrosinistra a sindaco di Roma diventa irrecuperabile. Totalizza infatti il 59,9 per cento delle preferenze, contro il 40,1 dei voti andati allo sfidante Enrico Michetti. Scontato quindi che le prime parole pronunciate dall’ex-ministro del Conte-bis si concretizzassero nel ringraziamento agli elettori. «Sono onorato della fiducia che mi è stata accordata. Metterò tutto il mio impegno per onorarlo», ha dichiarato dal suo comitato elettorale.
Gualtieri: «La sfida è tornare alla politica partecipata»
Il futuro sindaco di Roma (manca solo l’ufficialità) non ha tuttavia rinunciato ad anticipare, seppur sommariamente, le linee ispiratrici della propria azione amministrativa. «È il momento di realizzare un Patto per Roma – ha annunciato – . Chiedo a tutte le forze della città, ai corpi sociali e associativi, di partecipare a una grande stagione di rilancio». Gualtieri, tuttavia, è consapevole cdi essere un sindaco eletto da una minoranza di romani. «L’astensionismo di questi giorni – ha sottolineato in proposito – è un fenomeno grave. Daremo vita a una grande stagione di bella politica partecipata».
Il neo-sindaco della città della Mole: «Qui competizione leale»
L’altra città dove il centrosinistra festeggia è Torino. Il distacco segnalato dalle proiezioni (41 per cento di schede scrutinate) è più o meno simile a quello registrato nella Capitale. Lo Russo 59,4 per cento, Damilano 40,6. Il suo primo pensiero il neo-sindaco lo dedica agile-primi cittadini dem della città: Valentino Castellani, Sergio Chiamparino e Piero Fassino. «Vi prenderò a modello pur nella vostra specificità, per la vostra capacità di essere persone perbene, capaci, competenti e oneste. Spero di essere all’altezza del vostro esempio». A differenza di Gualtieri che non l’ha ancora fatto, Lo Russo ha anche ringraziato Damilano «per la lealtà della competizione». «Torino – ha puntualizzato – ha dato una prova di stile e di come si può lavorare anche in termini competitivi e collaborativi».