Sfida tv per Roma, il sondaggista: Michetti chiaro, sorridente, a suo agio. Gualtieri rigido e ingarbugliato
Il duello di ieri sera a Porta a porta ha promosso, per ora mediaticamente, uno dei duellanti: Enrico Michetti. Lo dice all’AdnKronos il sondaggista Antonio Noto, commentando la sfida tv tra il candidato sindaco di Roma del centrodestra e il competitor di centrosinistra, Roberto Gualtieri. «Credo che televisivamente la performance di Michetti sia risultata migliore, un punticino su. Gualtieri mi è sembrato più ingarbugliato nel profilo tecnico. Ha mostrato una postura rigida». Michetti, al contrario, «sembrava più a suo agio – sottolinea il sondaggista –. Più naturale. Più in linea con l’opinione pubblica».
Il sondaggista: la sfida tv tra Gualtieri e Michetti? Il candidato di centrodestra era più a suo agio
Una sfida, quella in onda ieri, che il candidato sindaco della sinistra ha provato a giocare puntando sul confronto a due. E che Michetti ha affrontato con la spada di Damocle che si è abbattuta sulle sue spalle e sulla campagna elettorale romana: ossia la guerriglia urbana e l’assalto alla Cgil durante la manifestazione No Green Pass di sabato scorso a Roma. Scontri scatenati da facinorosi e esponenti di Forza Nuova, ma cui la sinistra militante, in politica e sui media, ha in tutti i modo cercato di attribuire una patente genericamente di destra. Il rischio, allora, dopo una settimana di polemiche cavalcate ad hoc da dem e proseliti, era quello nella sfida televisiva di ieri, il confronto elettorale tra i due candidati si risolvesse in un ennesimo dibattito sulle patenti di democrazia affibbiate dalla sinistra. Sulle pretestuose accuse di contaminazioni neofasciste. Con uno all’attacco. E l’altro costretto a replicare in difesa.
«La performance di Michetti è risultata migliore»
E invece, come spiega Noto esaminando le performance dei due protagonisti tv di ieri, «al di là dei contenuti espressi. Che sono stati tanti e incentrati su temi specifici. La performance di Michetti mi pare sia risultata migliore». Più disinvolta e spontanea. O per dirla con le esatte parole del sondaggista rilanciate dall’Adnkronos: «Michetti sembrava più a suo agio. Più naturale. Più in linea con l’opinione pubblica». Rispetto a un Gualtieri apparso, sempre secondo Noto, «più ingarbugliato nel profilo tecnico» e impostato su «una postura rigida». Non solo. A parere del sondaggista, «Michetti ha usato parole semplici, avendo sempre il sorriso in bocca». Una semplicità che, a detta dei commenti del sondaggista, fa da volano a una comunicazione immediata e chiara.
Gualtieri rigido e ingarbugliato nel profilo tecnico, Michetti più naturale. Più in linea con l’opinione pubblica»
Non a caso, allora, il direttore dell’omonimo istituto demoscopico il giorno dopo non può che sottolineare l’utilità del confronto pubblico: «Vedo che all’indomani se ne parla molto. C’è eco sulla stampa. C’è interesse anche il giorno dopo», dice ancora Noto. Che poi conclude: «Quindi direi che ha vinto anche il confronto», come strumento di conoscenza. «Di solito – ricorda Noto allora – in Italia non si fanno più confronti in pubblico. Mentre serve, perché «gli elettori vogliono sapere. Magari valutando anche il candidato dell’altra parte politica, senza che questo poi necessariamente sposti il voto». Per ora, intanto, Michetti incassa la vittoria in tv.