Sgarbi vince in tribunale contro Scanzi: “Difficile diffamare uno che non vale niente”
Vittorio Sgarbi assolto dal giudice per gli insulti al giornalista del Fatto Andrea Scanzi. Quest’ultimo aveva querelato il critico d’arte che, durante una puntata di Carta Bianca, nel 2018, si era lasciato andare a una serie di insulti. Sgarbi aveva perso la testa dopo che Scanzi lo aveva accusato di essere una “prostituta politica”.
Secondo i giudici del tribunale di Enna (all’epoca Sgarbi era residente a Calascibetta, piccolo centro a pochi chilometri dal capoluogo) le offese di Sgarbi a Scanzi (“put…a” e “rotto in c…”) non rientrano nella fattispecie della diffamazione, bensì di ingiuria (illecito depenalizzato) e, quindi, di fatto non previsto dalla legge come reato e “l’imputato non è punibile per avere commesso i fatti in stato di ira determinato dal fatto ingiusto altrui“.
Un uno a zero che Sgarbi commenta così: “La vittoria contro Scanzi? Non so nemmeno di che vittoria si tratti. Ne ho vinte così tante… Per ciò che concerne Scanzi, anzi Scarsi, che peraltro non conosco perché l’ho sempre visto in televisione, è uno che ha una dimensione molto modesta, convinto di essere chissà chi. Non penso di aver detto nulla di meno o di più di quello che è lui veramente. Difficile diffamare uno che non vale niente”.
“Non mi ricordo quello che ho detto nei confronti di Scanzi – ha aggiunto Sgarbi- E devo dire, a dimostrazione della mia poca preoccupazione, che non pensavo che mi avesse querelato. L’ho scoperto quando sono stato assolto”.