“Sono ancora vivo”. Saviano si racconta come un supereroe in un fumetto sulla sua vita con la scorta
Nel giorno del ricordo di quando tutto iniziò, l’assegnazione della scorta, Roberto Saviano ne approfitta per lanciare anche un bel fumetto sulla sua vita da eroe, “Sono ancora vivo”, nel suo racconto da sopravvissuto che ci consegna ormai da un’eternità. “Che anniversario strano. Di quelli che non sai bene come gestire. 15 anni fa iniziava la mia vita scortata. Vita… quasi vita, quasi morte. A metà”, questo il post con cui lo scrittore sui social fotografa la sua vita sotto scorta iniziata dopo le minacce di morte da parte dei cartelli camorristici del clan dei casalesi, esprimendo anche l’auspicio che la situazione possa cambiare. Non cambia, invece, la sua esposizione politica che lo qualifica ormai come tuttologo e che ne ha fatto perdere di vista l’originario ed encomiabile impegno sul fronte della criminalità.
Saviano, il fumetto e la sua vita blindata
“Ora che abbiamo sentenze e prove a dimostrarlo possiamo gridarlo che non ci hanno ucciso perché gliel’abbiamo impedito, non perché ci è stato concesso. Ogni lettrice, ogni lettore, ogni dibattito, ogni luce ha protetto la vita e scardinato l’orrore. Sono passati 15 anni- ricorda Saviano – . Da 15 anni non posso aprire le portiere dell’auto blindata sulla quale viaggio, perché deve aprirla la scorta. Da 15 anni devo decidere con giorni di anticipo qualsiasi mia mossa, ed entrare solo in luoghi che siano stati prima bonificati. Ora, mentre scrivo, ho i ‘miei’ carabinieri intorno. Mi chiedo spesso quanto deve essere pesato anche a loro vivere blindati con me. Ogni giorno al mio fianco, a chiedersi quale sia il dolore di oggi: se un mio cedimento, la tensione di una lotta o chissà cosa. Ma ci sono e basta e ci sono sempre stati. Vorrei che tutto questo finisse, la battaglia la stiamo vincendo, la libertà del corpo devo riprenderla. Devo”.
Il fumetto che racconta il super eroe