Sport, il Texas vieta ai transgender di gareggiare in squadre diverse dal loro sesso di nascita
Il Texas dice no alla partecipazione dei transgender alle competizioni sportive nelle categorie diverse da quelle del sesso biologico. Tematica controversa esplosa durante le Olimpiadi di Tokyo per la partecipazione ai Giochi della prima atleta trans, la neozelandese Laurel Hubbard. Che ha gareggiato nel sollevamento pesi nella categoria femminile.
Sport, il Texas dice no agli atleti transgender
Sul tema lo Stato repubblicano pronuncia una parola chiara. Il Senato infatti ha approvato un disegno di legge che obbliga gli atleti transgender a competere nelle squadre del sesso registrato alla nascita. E non del sesso in cui si identificano. Sarà ignorato quello che le associazioni per i diritti definiscono il percorso di transizione di un agonista. Se maschio alla nascita, dovrà gareggiare con squadre maschili. Se nata femmina, l’atleta dovrà iscriversi obbligatoriamente in squadre composte da donne. L’unica eccezione per gli atleti transgender sarà fatta se non ci sono squadre del proprio sesso biologico in un determinato sport.
La legge sul tavolo del governatore Abbott
Il controverso provvedimento era già stato varato dalla Camera. Ora è approdato sulla scrivania del governatore repubblicano Greg Abbott. Il divieto ai transgender di gareggiare negli sport o nelle squadre femminili è una delle crociate da tempo portate avanti dall’ex presidente Donald Trump. Ora, neanche a dirlo, le associazioni per la difesa dei diritti civili sono sul piede di guerra contro la legge che bollano come discriminatoria.