Tra i Cinquestelle circola una voce: “I nostri potrebbero votare Michetti per sfregio al Pd”

9 Ott 2021 14:58 - di Francesco Severini
Raggi

“Qui finisce che i nostri a Roma voteranno per sfregio Michetti”: l’indiscrezione sul sentiment che circola tra i parlamentari grillini la riporta Il Fatto, sempre bene informato sulle faccende dei Cinquestelle. E informa anche che all’inizio della prossima settimana i candidati delle liste civiche della Raggi si vedranno per fare un punto in vista del ballottaggio. “Se usciremo con una indicazione di voto unitaria? Non è all’ordine del giorno, ma di certo se ne parlerà”, butta lì il coordinatore del Movimento civico Andrea Venuto. E nel M5S si chiedono cosa ne uscirà e quanto possa entrarci Raggi.

L’incontro tra Raggi e Michetti e l’Expo 2030

Di certo l’incontro tra la sindaca uscente e Enrico Michetti, il candidato del centrodestra, sta agitando le acque grilline e non solo. A Michetti Raggi ha parlato dell’importanza del suo piano per i trasporti, citando anche le due funivie, e ha chiesto di non toccare il progetto e l’Ufficio di Scopo su cui ha lavorato due anni per l’Expo 2030, per cui Roma verrà candidata come città ospitante da Mario Draghi.

Raggi è una minaccia per Conte e il Pd

Raggi ha anche assicurato a Michetti che resterà in consiglio comunale, ma molti deputati e senatori M5S sono convinti che lei ora studia da leader e che intende rappresentare la “tradizione” del primo Movimento contro la svolta a sinistra incarnata da Giuseppe Conte. Virginia è ora una minaccia per l’ex premier e per il Pd. E la base la segue perché non ci sta alla liquidazione del Movimento ad opera dei dem. Raggi – scrive il Corriere – è anche uno dei tre membri del comitato dei Garanti con Luigi Di Maio e Roberto Fico, fortissimamente voluta da Beppe Grillo ed eletta a furor di voti – ha doppiato Di Maio e Fico – dagli iscritti. E proprio Grillo, stando all’Adnkronos, avrebbe manifestato preoccupazione per la tenuta dei gruppi parlamentari. Di certo a Conte ora chiedono a gran voce la famosa segreteria, di darsi una struttura, insomma “di decidere”.

Le paure di Grillo, i malumori dei gruppi parlamentari

Diversi esponenti aspettano al varco Conte. «Deve lavorare sui temi, creare una nuova agenda già adesso. Bisogna imprimere una svolta», lamentano nel M5S. E chiariscono: «Se Conte non lo fa, non ci sono altre carte da giocare, siamo politicamente morti. E alcuni se ne andranno. Ma non può certo dare una svolta con i soliti volti come Crimi e Taverna».

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