Turchia contro resto del mondo: Erdogan espelle 10 ambasciatori, ma non c’è quello italiano
iL presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato di aver dato disposizioni al ministro degli Esteri affinché siano dichiarati “persona non grata” gli ambasciatori di dieci Paesi che hanno chiesto il rilascio di Osman Kavala, il filantropo in carcere in Turchia dal novembre 2017 senza essere stato condannato. Lo riporta il Daily Sabah. “Ho ordinato al nostro ministro degli Esteri di dichiarare al più presto questi dieci ambasciatori persona non grata”, ha detto Erdogan nelle dichiarazioni riportate dal giornale.
Lunedì gli ambasciatori di Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia e Stati Uniti avevano chiesto con una dichiarazione una “soluzione giusta e rapida” del caso Kavala, accusato di spionaggio e di aver partecipato alle manifestazioni antigovernative del 2013 al Gezi Park di Istanbul. Kavala ha respinto ogni addebito. Martedì gli ambasciatori erano stati convocati al ministero degli Esteri di Ankara.
Erdogan punisce gli ambasciatori che hanno sostenuto Kavala
Kavala è in prigione dal 2017, accusato di aver finanziato proteste e di aver partecipato al tentato golpe del 2016. Kavala fu arrestato non appena atterrato all’aeroporto di Istanbul al ritorno da un viaggio nel sudest a maggioranza curda di Turchia dove curava diversi progetti legati alla difesa delle minoranze e dei diritti umani. Molto noto in patria ma anche all’estero, Kavala è stato assolto dalle accuse relative alle proteste anti governative del 2013 a febbraio dello scorso anno, ma poche ore dopo l’assoluzione è stato raggiunto da nuove accuse relative a un presunto ruolo nel tentato colpo di Stato ed è quindi rimasto nel carcere di Silivri alla periferia di Istanbul dove si trova da quattro anni.
Il filantropo nemico rischia l’ergastolo
Il filantropo ha trascorso in carcere più di mille giorni e il prossimo 1 novembre ricorre il terzo anniversario della sua carcerazione. Kavala era già stato rinviato lo scorso 6 febbraio a giudizio nel processo per le proteste del 2013 per il parco Gezi, che secondo il pubblico ministero puntavano a rovesciare il governo; proteste, secondo il pm, dirette dallo stesso Kavala. Il pm aveva chiesto l’ergastolo per lo stesso Kavala e altri due imputati, Yigit Aksakoglu e Mucella Yapici, questi ultimi due ora liberi e prosciolti.