Un altro rave party a Viterbo, alla faccia della Lamorgese. Ma ormai i “festini” selvaggi impazzano
La Polizia di Stato interrompe e sgombera un rave party ad Ancarano, nel viterbese, a poca distanza dal luogo nel quale, a Ferragosto, la ministra Lamorgese consentì lo svolgimento di una mega “festa” a base di droga e alcol (e un morto)facendo “accompagnare” i manifestanti all’autostrada al termine dell’evento senza nulla fare per ripristinare la legalità.
Confortati da quel precedente, gli organizzatori del rave ci hanno riprovato, ma stavolta a intervenire sono stati gli uomini del Commissariato di Tarquinia, con la Digos e i Carabinieri della Compagnia di Tuscania, che stamattina hanno avuto notizia dell’allestimento di una rave party abusivo nell’agro tra i Comuni di Tarquinia e Tuscania. Gli agenti hanno smontato le attrezzature musicali e allontanato i partecipanti all’iniziativa che sono stati tutti identificati. Si tratta di 56 italiani e 3 stranieri. Sono 19 le autovetture e 3 i camper trovati sul posto. Sono in corso accertamenti per risalire alla proprietà del terreno. Un approccio all’insegna della legalità, a differenza di quanto accadde ad agosto, sempre a Viterbo.
Rave party in altre zone d’Italia
In Italia, però, i festini si moltiplicano. Negli ultimi giorni, a parte quello di Viterbo, ne sono stati segnalati in Sardegna, a Perfugas, e vicino Pisa. L’intervento dei militari della stazione di Perfugas è arrivato quando hanno scorto il viavai di furgoni che si sono succeduti in giornata e che ha portato i carabinieri ad informare la Compagnia di Valledoria della possibilità ce si stesse organizzando un rave illegale da qualche parte. La Compagnia, allora, ha organizzato un servizio rinforzato di controllo del territorio nella serata che, verso le 23, ha intercettato all’interno di un terreno privato, in località “Sa contra cana”, i furgoni visti in giornata in paese e fatto smontare tende e impianti stereo.
Più o meno la stessa cosa era accaduta vicino Brescia, in un terreno di proprietà del Comune di Verolavecchia, il 29 agosto scorso, nei campi di Monticelli d’Oglio, frazione di Verolavecchia. Ieri sono stati identificati gli organizzatori dell’evento clandestino, tre giovani – due 25enni bresciani e un veronese – ai quali è stata contestata l’invasione di terreni e l’organizzazione di un evento pubblico senza autorizzazione. Altro tentativo di rave, vicino Pisa, ieri sera, nel territorio comunale di Riparbella, località Poggio Malconsiglio, dove la polizia è intervenuta riuscendo ad impedire lo svolgimento della ‘festa’ non autorizzata.