Vaccini anti-Covid ai bambini dai 5 agli 11 anni, Pfizer ottiene il sì: i benefici e gli effetti collaterali
Il panel di esperti consulenti della Food and Drug Administration approva negli Stati Uniti la somministrazione dei vaccini Pfizer ai bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Il panel dà il semaforo verde con 17 voti a favore e un astenuto. Per i bambini di età inferiore ai 12 anni, è previsto l’utilizzo di un terzo della dose di vaccino somministrata agli adulti.
Vaccini ai bambini, stop a infezioni asintomatiche
Secondo i Centers for Disease Control, nel mondo oltre 700 soggetti di età inferiore ai 18 anni sono morti per Covid. In base ai dati forniti dalla Pfizer, il vaccino è efficace al 90% nell’evitare l’infezione asintomatica nei bambini. La palla passa ora alla Fda, quindi toccherà ai consulenti dei Cdc riunirsi il 2 e 3 novembre. Decideranno se raccomandare il vaccino per i 5-11enni e finalizzare l’iter procedurale. Il governo federale degli Stati Uniti, riferisce la Cnn, ha già elaborato per consegnare le dosi ai pedriatri, alle farmacie e ad altre strutture nel paese.
I risultati del test
Il vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNTech ha avuto un tasso di efficacia del 90,7% nella prevenzione dell’infezione sintomatica fra i bimbi dai 5 agli 11 anni. Gli under 12 coinvolti nel trial hanno ricevuto una dose di 10 microgrammi, inferiore di un terzo rispetto a quella somministrata alle popolazioni di età superiore (30 microgrammi). Secondo i risultati sottoposti dai produttori alla Fda, il dosaggio si è dimostrato sicuro e gli effetti collaterali lievi. Dei 2.268 bimbi reclutati, ha ricevuto il vaccino una quota doppia rispetto al gruppo placebo. Nel gruppo controllo hanno contratto Covid 16 bambini, mentre tra i vaccinati se ne sono ammalati 3: un’efficacia superiore al 90%.
Anche Moderna sui vaccini ai bambini
I vaccini Moderna nei bambini da 6 a 11 anni mostrano «una robusta risposta immunitaria» e un «profilo di sicurezza favorevole». Gli effetti indesiderati sono stati «di gravità lieve o moderata». I sintomi «più comuni sono stati affaticamento, cefalea, febbre e dolore al sito di iniezione». Ad annunciarlo è stata l’azienda Usa, presentando i primi dati di uno studio di fase 2/3 condotto in questa fascia d’età.
.