Autostrade, Renzi furioso con Conte: «È lui che ha regalato 8 miliardi ai Benetton, falsità su di me»
È furioso Matteo Renzi per le accuse di Giuseppe Conte sull’affaire Autostrade. E rispedisce al mittente, l’avvocato del popolo, le responsabilità sul regalo a Benetton di circa 8 miliardi di euro. E lo accusa di vendicarsi, è animato da rancore, per l’uscita di scena da Palazzo Chigi.
Autostrade, l’attacco di Conte a Renzi
Conte, ospite di Lilli Gruber, lunedì sera ha sostanzialmente accusato Renzi di aver fatto affari con i Benetton. “Mentre noi – ha detto – ci battevamo per revocare la concessione di Autostrade. Per onorare le 43 vittime del Ponte Morandi, per tutelare la sicurezza dei cittadini”.
Renzi: da Conte squallide illazioni
“L’ex premier Giuseppe Conte attacca con violenza me e Italia Viva sulla revoca delle Autostrade. Egli sostiene – scrive il leader di Italia Viva su facebook – che per la mia attività di speaker con alcuni fondi di investimento non avrei giudicato in serenità l’operato del governo”. Si tratta di un’illazione squallida, dice Renzi, che “dimostra come ormai Conte sia un uomo dominato dal rancore. Le sue frasi sono false come sarebbe facile dimostrare se solo accettasse un confronto tv cosa che ha paura di fare”.
Il leader di Iv sfida l’ex premier
L’attacco è ad alzo zero. Renzi, che ha defenestrato da Palazzo Chigi Giuseppe Conte, torna a sfidarlo chiedendo un faccia a faccia pubblico. Che l’ex premier, molto impegnato sul fronte interno dove la strada è in salita, continua a rifiutare. “Dice che non si confronta con me perché io non ho consenso e poi mi attacca senza contraddittorio”, incalza il leader di Iv. “Se solo non fosse ridicolo, farebbe tenerezza. Voglio che resti agli atti la verità. La revoca delle concessioni autostradali è figlia di una cultura populista e demagogica. Che ha portato il contribuente italiano a regalare circa 8 miliardi alla società dei Benetton. I Benetton non hanno pagato. Hanno incassato, grazie a Conte e al suo populismo”.
Il populismo di Conte ha arricchito i Benetton
Quindi ricorda il dibattito dell’epoca e il pressing grillino per la revoca. “Italia Viva si è schierata contro, praticamente da sola. Perché Conte stava facendo un regalo al concessionario mascherato con il populismo di chi non pensa alla realtà ma solo ai like sui social. Questa è la verità. E sono pronto a dimostrarla, numeri alla mano, in qualsiasi dibattito pubblico Conte accetti di fare da qui alle elezioni“.
Lo abbiamo mandato a casa perché non era capace
“Su di me e sull’indagine Open – continua Renzi – l’avvocato grillino ha detto falsità. Non so se per ignoranza giuridica o per malafede politica. O per entrambe. Quando ho visto il video di Conte, nervoso, agitato, visibilmente provato dalla rabbia per aver dovuto lasciare palazzo Chigi ho ripensato a un anno fa. Un anno fa quello stesso uomo che ieri rosicava in diretta TV su La7, era sorridente a Palazzo Chigi a ordinare banchi a rotelle, tra mascherine al 5% e ventilatori cinesi mal funzionanti. Conte può insultarmi, può mentire, può fare illazioni. Ma non può cambiare la storia: noi lo abbiamo mandato a casa perché non era capace. E di questa scelta sono e sarò sempre orgoglioso”, conclude Renzi.