Bolsonaro al cimitero brasiliano di Pistoia: pure il vescovo dà forfait. Salvini: «Polemiche assurde»

2 Nov 2021 15:05 - di Viola Longo
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Nessuna autorità locale ha partecipato, stamattina, alla visita di Jair Bolsonaro al cimitero brasiliano di San Rocco a Pistoia, dove sorge il monumento ai caduti brasiliani della Seconda guerra mondiale. Non c’erano né il sindaco, Alessandro Tomasi, a Firenze per un incontro sul Pnrr, né il presidente della Regione, Eugenio Giani, e nemmeno il vescovo Fausto Tardelli. Ad accompagnare Bolsonaro, dunque, è stato il solo Matteo Salvini, che ha colto l’occasione anche per scusarsi per le polemiche e le proteste che ne stanno accompagnando il tour in Italia, e che non sono mancate anche a Pistoia.

«Fora Bolsonaro»: il presidio in piazza Duomo a Pistoia

Nella mattinata di oggi, infatti, mentre Bolsonaro atterrava all’aeroporto militare di Pisa, alcune decine di manifestanti si sono ritrovate in piazza Duomo, esponendo cartelli con su scritto «Fora Bolsonaro». Si è trattato comunque di una manifestazione pacifica, durante la quale non sono state replicate violenze come quelle viste ieri a Padova.

Bolsonaro: «Mi attaccano perché governiamo con onestà»

Intervistato da Libero, Bolsonaro, dopo aver rivendicato che «il Brasile ha gestito bene la pandemia da Covid-19», ha affermato che le accuse nei suoi confronti vanno lette alla luce della sua azione politica contro la corruzione. «Mi hanno accusato di aver ucciso migliaia di persone, hanno fatto delle indagini, hanno cercato dappertutto, ma non hanno trovato nulla», ha detto il presidente brasiliano, aggiungendo che «il problema loro è che noi governiamo con onestà. Tre anni fa in Brasile avevamo due, tre casi di corruzione a settimana. Ora no. Mi accusano di tante cose, ma non riescono a provare nulla».

Salvini: «Polemiche incredibili»

Bolsonaro, ha ricordato Salvini, «è il presidente eletto di una Repubblica amica, venuto qui oggi a ricordare migliaia di soldati che hanno combattuto per liberare l’Italia dalla dittatura nazifascista. È surreale che venga contestato». «Le polemiche sono incredibili», ha proseguito il leader della Lega, ricordando anche il ruolo che il presidente brasiliano ha avuto nella cattura di Cesare Battisti. «Se avessimo dovuto aspettare le decisioni dei presidenti di sinistra, alcuni terroristi italiani sarebbero ancora liberi in Brasile, in spiaggia a prendere il sole», ha detto Salvini, ringraziando Bolsonaro per la sua presenza e sottolineando che «l’amicizia tra i nostri popoli va oltre ed è ben più forte rispetto alle polemiche di pochi che non rappresentano il popolo italiano».

Zaia: «Non sta a noi giudicare un capo di Stato straniero»

E mentre il deputato M5S e presidente della ommissione Giustizia alla Camera, Mario Perantoni, ha parlato di una «presenza indigesta», che «non si deve applaudire», il governatore veneto Luca Zaia è tornato sui fatti di Padova, sottolineando che «non tocca a noi giudicare un capo di Stato straniero come Jair Bolsonaro». «Stiamo – ha proseguito Zaia – parlando della visita di un capo di Stato, piaccia o non piaccia, e ha tutte le connotazioni di una visita privata. Inoltre, non siamo noi chiamati a celebrare i processi, a prescindere da come la si pensi, soprattutto quando si tratta di questioni di altri Paesi. Certo, ho trovato poco edificante lo spettacolo che si è dato ieri. Uno può protestare ma  quando si arriva a quei livelli penso ci sia poco da giustificare. Non esprimo il mio parere sulla cittadinanza data, ma prendo atto del fatto che l’abbiano attribuita».

 

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