Castelli sulle frizioni nella Lega: “Tra Salvini e Giorgetti scontro reale. Il vertice non chiarirà nulla”
«Penso che il segretario è lui, dal Federale mi aspetto, semplicemente, che sottoscriva le sue proposte. Certo, a questo punto devo riconoscere che tra Salvini e Giorgetti lo scontro è reale». Lo dice all’AdnKronos Roberto Castelli, già ministro della Giustizia e leghista della prima ora, alla vigilia del consiglio Federale, convocato per questa sera a Roma, da Matteo Salvini.
«Non credo ci saranno particolari problemi», assicura Castelli. Che però non nasconde di vedere nubi all’orizzonte. «Fino a qualche tempo fa ero uno di quelli che diceva che la contrapposizione tra Giorgetti e Salvini avesse più che altro carattere giornalistico, fosse poco reale, ma certo – aggiunge – dopo quanto uscito sul libro di Vespa, che è una sorta di notaio della politica italiana, devo riconoscere che quella cosa, lo scontro c’è, esiste davvero».
Castelli: “Prevarrà la linea di Salvini su quella di Giorgetti. Per ora”
«E’ davvero venuta allo scoperto una grossa diversità di vedute tra i due, ma – ribadisce Castelli all’Adnkronos – non credo che ci sarà oggi, al federale, uno scontro in chiaro. Spero, per intenderci, che non ci sia il famoso ‘che fai mi cacci?’, andato in scena tra Berlusconi e Fini all’auditorium della Conciliazione nell’aprile del 2010, penso che prevarrà la linea di Salvini, che resta il segretario è ha il compito di esprimere appunto la linea del partito».
«Io non so se queste divisioni sono vere o meno. Oggi, alle 18, ci sarà un Consiglio federale e solo al termine si potranno capire veramente le varie posizioni all’interno della Lega. Solo alla fine della riunione vedremo se si è trattato di una montatura giornalistica o un ballon d’essai di Giorgetti per qualche altro fine. Il chiarimento dovrebbe arrivare stasera». Lo dice all’Adnkronos Francesco Speroni, esponente storico della Lega bossiana.
Speroni: “La Lega nel Ppe? Noi siamo stati sempre alternativi”
«Dobbiamo capire – insiste l’ex ministro delle Riforme del primo governo Berlusconi- se le frizioni esistono davvero. Anche perchè le polemiche riguardano in particolare una dichiarazione fatta da Giorgetti a Vespa per il nuovo libro” del conduttore di ‘Porta a Porta’. E questo ”mi fa presupporre che non ci sia un’immediatezza. In ogni caso, nella Lega c’è una posizione diversa, cosa che è normale all’interno di un movimento politico, sulla collocazione europea della Lega: Giorgetti propende per un ingresso del Ppe, mentre Salvini vuole ‘rifondare’ il gruppo in cui si trova».
“Ora -ragiona Speroni- non si è capito se Salvini vuole allargare all’Ungheria e alla Polonia o pensa che Ungheria e Polonia debbano essere il nucleo fondante di un nuovo gruppo, che però per esistere ha bisogno dell’apporto di altri 4 paesi europei. Non bastano, insomma, polacchi e ungheresi… E poi, la Le Pen la vuol tenere o no?”.
E ancora: ”quanto agli altri che sono nel suo gruppo, li vuol tenere tutti o escludere qualcuno?” Comunque, spiega Speroni, ”al di là di questi tecnicismi, un fatto è certo: Salvini non vuole entrare nel Ppe, secondo me giustamente, perchè siamo sempre stati diversi dl Partito popolare europeo, che, sostanzialmente, è la Democrazia cristiana europea…. Noi siamo sempre stati in contrapposizione alle ‘Democrazie cristiane’, ovvero a quelli che chiamavamo i partiti romani. Quindi -conclude Speroni all’Adnkronos – non vedo perchè adesso dobbiamo cambiare idea».