Con Conte e Draghi italiani sempre più poveri. L’Ocse: i redditi delle famiglie crollano del 3,8%
Conte avrebbe dovuto sconfiggere la povertà. Ha fallito completamente. Draghi avrebbe dovuto rimediare agli errori di Conte. Non c’è riuscito. Il risultato: per gli italiani il tunnel è diventato più buio e più lungo. Lo certificano i dati, altro che reddito di cittadinanza o “risanamento”. La crisi è nera e i portafogli sono sempre più vuoti. Non bastano le frasi propagandistiche dell’ammucchiata di governo a cambiare le cose. I paesi del “club delle economie più avanzate” hanno registrato un calo del 3,8% del reddito disponibile pro capite rispetto ai primi tre mesi del 2021, quando era aumentato del 5,2%. Questo, nonostante il Pil pro capite dell’Ocse sia aumentato dell’1,6% nel secondo trimestre dell’anno. Lo rende noto l’Ocse.
L’Ocse: forte calo di redditi negli Stati Uniti
«La caduta è stata guidata da un forte calo dei redditi delle famiglie negli Stati Uniti, poiché il sostegno fiscale fornito dal governo durante la pandemia ha cominciato ad essere ritirato», ha spiegato l’organizzazione. Infatti, gli americani hanno subito il più grande calo del reddito disponibile nel secondo trimestre del 2021 in tutta l’Ocse, in calo dell’8,35% rispetto ai tre mesi precedenti, quando la loro ricchezza era aumentata dell’11,2%. Dietro gli Stati Uniti, tra le famiglie dell’Ocse con la maggiore perdita di reddito disponibile c’è Italia (-0,1%). E questo è un dato che induce al pessimismo. Le trombe di Conte annunciavano il nuovo Eden, quelle meno rumorose di Draghi annunciavano il “razionale” recupero. Invece c’è stato solo declino. Un declino non solo economico ma anche psicologico.
I Paesi più benestanti: Cile, Polonia, Slovenia
Al contrario, i paesi dell’Ocse con il maggiore aumento trimestrale della ricchezza disponibile delle famiglie sono stati il Cile (22,1%), in seguito alla decisione del governo di fornire un accesso anticipato ai fondi pensione, davanti a Slovenia (6,2%), Polonia (2,4%), Austria (2,1%), Belgio (1,9%), Norvegia (1,7%) e Canada (1,4%). Il reddito reale disponibile pro capite rappresenta il reddito totale ricevuto, al netto delle tasse e dei contributi sociali e includendo le prestazioni sociali in denaro come i sussidi di disoccupazione. Rivela l’importo massimo che una persona può spendere in consumo senza ridurre la sua ricchezza netta.
L’Ocse, il Pil pro capite al di sotto del 2019
D’altra parte, l’Ocse ha indicato che il Pil reale pro capite nel secondo trimestre del 2021 è rimasto al di sotto del suo livello nel quarto trimestre del 2019, prima dell’inizio della pandemia Covid-19, mentre il reddito familiare reale pro capite ha superato questo livello del 3,6%.