Covid, 6.764 casi, 31 morti. Ilaria Capua: sos ondata di non vaccinati. Ne basta uno a creare un focolaio
Covid, esaminati i dati dei bollettini, Ilaria Capua avverte: «La prossima ondata sarà quella dei non vaccinati. Ne basta una sola per creare un focolaio». Del resto, i numeri dell’andamento epidemiologico nel nostro Paese segnano un aumento dei contagi. Con il Belpaese ancora in zona bianca, ma in cui 4 Regioni, dal Friuli alla Calabria, rischiano il ritorno alla zona gialla. Ad oggi, allora, secondo il bollettino di Protezione Civile e ministero della Salute, sono 6.764 i contagi da coronavirus. La voce “decessi”, invece, registra altri 31 morti: che portano il totale delle vittime a 132.365 dall’inizio dell’emergenza. I nuovi casi sono stati individuati su 491.962 tamponi. E con il tasso di positività salito all’1,4%. E ancora: sono 392 i pazienti in terapia intensiva in Italia, tre in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Mentre gli ingressi giornalieri sono 23. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari, infine, sono 3.173: cioè 49 in più rispetto a venerdì.
Covid, dopo il bollettino Ilaria Capua avverte: «La prossima ondata sarà quella dei non vaccinati»
E se il bollettino fa il punto della situazione e la traduce in termini numerici, in un’intervista rilasciata a La Stampa – e rilanciata da Libero – Ilaria Capua guarda a report, studi e resoconti per stilare una previsione a breve termine quanto più plausibile possibile. Così, dalle colonne del quotidiano torinese, parla di un probabile aumento dei contagi nel corso dell’inverno. Quindi avverte: «La prossima ondata sarà quella dei non vaccinati che finiranno in ospedale. E che purtroppo potranno far ammalare, anche se meno gravemente, pure chi si è immunizzato».
Covid, Ilaria Capua: «Basta una sola persona non vaccinata con elevate concentrazioni di virus per creare un focolaio»
La direttrice del centro di eccellenza One Health dell’Università della Florida è abbastanza netta. E i suoi calcoli prospettici al quanto inquietanti. «Potrebbe bastare anche una sola persona non vaccinata con elevate concentrazioni di virus nel corpo per creare un focolaio», spiega l’esperta, che come molti altri colleghi di settore individua nella popolazione non immunizzata il rischio più evidente e imminente. Un pericolo che, nel combinato disposto dell’approssimarsi della stagione invernale, si fa anche più incalzante e concreto. Una prospettiva critica a cui però Ilaria Capua guarda anche con ottimismo, in considerazione del fatto che l’Italia, a differenza di molti altri Paesi, ha dalla sua un tasso di persone che hanno completato il ciclo vaccinale piuttosto alto: superiore all’80% della popolazione.
L’importanza della terza dose: «Gli italiani dovrebbero ritenersi fortunati di poter contare sulla terza dose»
Ecco spiegato perché, prosegue e conclude quindi la dottoressa, diventa importante poter disporre della terza dose. Un argomento in queste settimane al centro di un dibattito non sempre sereno. Ma rispetto al quale la Capua nell’intervista dichiara: «Gli italiani dovrebbero ritenersi fortunati di poter contare sulla terza dose. Milioni di persone nel mondo vorrebbero vaccinarsi ma non hanno accesso neanche alla prima fiala. Mentre noi ci paralizziamo di fronte a paure insensate. Io ho già fatto la terza dose. E penso che andrebbe velocizzata la somministrazione ai fragili. Che poi va messa a disposizione di tutti coloro che vogliono farla. Mantenere alti i livelli di immunità nella popolazione – ha concluso l’esperta – è essenziale per evitare un altro lockdown». E a buon intenditor…