Covid, altri 7.975 contagi e 65 morti. E ci si mette pure l’influenza: ricoveri aumentati del 20%
Sono stati 7.975 i nuovi contagi da Covid in Italia nelle ultime 24 ore. Ieri erano stati 12.932. Le vittime registrate sono state, poi, 65, a fronte delle 47 di ieri, che portano a 133.739 il totale da inizio emergenza. I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono stati 276mila, con un tasso positività del 2,88%, mentre ieri era al 2,5% su 512.592 test tra antigenici e molecolari. In aumento anche i ricoveri, per il quali il sistema sanitario adesso deve fare i conti anche con l’influenza stagionale, tanto che complessivamente, stando a quanto riferito dalla Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza (Simeu), negli ultimi 10-15 giorni si è registrato un incremento complessivo del 20%.
In aumento i ricoveri per Covid
Per quanto riguarda i soli ricoverati con Covid, oggi in ospedale ci sono 171 persone in più con sintomi rispetto a ieri, per un totale di 5.135 pazienti in reparto. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono poi complessivamente 669, vale a dire 31 in più rispetto a ieri, con 58 nuovi ingressi. Aumenta anche il numero degli attualmente positivi: sono 3.200 più di ieri per un totale di 189.643 contagiati. I guariti nell’ultima giornata sono stati, infine, 4.707, che portano il totale da inizio emergenza a 4.692.408.
L’influenza stagionale mette sotto pressione gli ospedali
Ad aggravare la situazione ospedaliera, però, ora interviene anche la normale influenza stagionale. «Negli ultimi 10-15 giorni abbiamo registrato un aumento dei ricoveri del 10-20%, sono casi di influenza e Covid», ha spiegato all’Adnkronos Andrea Fabbri, il direttore del Centro studi della Simeu, Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza, facendo il punto della situazione dei pronto soccorso italiani. «C’è un trend stagionale che aumenta man mano che ci avviciniamo all’invero. Tante sono malattie respiratorie, ma ci sono anche positivi al Covid e qui – ha spiegato Fabbri – si apre la prima difficoltà ovvero quella di intercettare i contagi».
Tra Covid e influenza: rischio tenuta nei pronto soccorso
«Oggi stiamo dando fondo a tutte le risorse in termini di uomini e organizzazione per cercare di far fronte a tutte le richieste di mantenere bassi i tempi di attesa nei pronto soccorso ma, come abbiamo denunciato, c’è una carenza di medici e operatori di emergenza-urgenza e questo farà aumentare i tempi di attesa anche in previsione di dicembre e Natale», ha avvertito il direttore del Centro studi della Simeu, che ha lanciato l’allarme sulle carenze del personale manifestando a Roma la scorsa settimana.
La Simeu: «Mancano all’appello 4mila medici»
«Mancano 4mila medici che rappresentano circa il 30% della struttura organica necessaria per far funzionare adeguatamente. Il pronto soccorso rimane ancora l’unico presidio pronto sempre a rispondere ai bisogni del territorio questo crea diverse problematiche», ha aggiunto Fabbri, lanciando un appello ai cittadini: «Se non è strettamente necessario meglio non recarsi al pronto soccorso ma chiamare il proprio medico».