Covid, altri 8.516 casi e 68 morti. Rezza: «Il picco a Natale? Non abbiamo la palla di vetro»
Sono stati 8.516 i nuovi casi di Covid in Italia nelle ultime 24 ore. Ieri erano stati 8.569. I morti registrati sono 68 a fronte dei 67 di ieri. Il totale da inizio pandemia arriva così a 132.686 vittime. I tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore sono stati 498.935, per un tasso di positività dell’1,7%, leggermente in crescita rispetto a ieri, quando era all’1,4%. In generale, l’andamento dei dati settimanali del Covid parla di una crescita, ma sull’eventualità di un picco a Natale resta incertezza.
Aumentano i ricoveri in terapia intensiva e reparto
In aumento, poi, le persone ricoverate in ospedale con sintomi, che sono 3.525, mentre ieri erano 3.509. Sono poi 445 i ricoverati in terapia intensiva, che equivalgono a 23 in più rispetto a ieri, con 47 ingressi nelle ultime 24 ore. Gli attualmente positivi sono 110.659, ovvero 3.739 più di ieri. I guariti nelle ultime 24 ore sono stati 4.715, che portano il totale delle persone che hanno superato il Covid da inizio emergenza a 4.600.612.
Brusaferro: «Il virus circola di più in tutte le regioni»
«In tutte le regioni c’è un aumento della circolazione del virus e questo si traduce in un aumento dei casi», ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, nel suo intervento alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale del Covid-19 della Cabina di regia. «La mappa europea, anche questa settimana – ha aggiunto – mostra un’Europa divisa in due e le parti confinanti con la zona orientale sono maggiormente in rosso. La circolazione del virus sta aumentando». «Le curve – ha sottolineato ancora Brusaferro – ci mostrano come anche nel nostro Paese i casi sono in crescita, ma più contenuta rispetto ad altri Paesi. In Europa la circolazione è in netto aumento».
Il picco di Covid a Natale? Rezza: «Serve la palla di vetro»
È stato poi Giovanni Rezza ad affrontare il tema del Natale e della eventualità che si possa registrare in quel periodo un nuovo picco di Covid. In questo momento – ha detto – è difficile fare previsioni, a meno che non si abbia la palla di vetro». Rezza, infatti, ha precisato che «non possiamo sapere quale sarà l’andamento nelle prossime settimane, perché potrebbero cambiare i comportamenti. Potrebbe esserci, per esempio, una corsa a vaccinarsi, mentre ora c’è un po’ di stasi. E quindi – ha concluso – è difficile fare queste previsioni».
Neanche i modelli matematici sanno dare una risposta
Per Rezza «ci troviamo in una situazione nuova». «Ne abbiamo discusso anche con modellisti matematici», ha precisato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, ricordando che i modelli matematici «si basano su assunzioni, ma in questo momento è difficile sapere quali assunti possono essere presi in considerazioni». «Noi confidiamo nel fatto che le misure che sono state prese in Italia sono state più importanti rispetto a quelle prese in altri Paesi», ha spiegato, portando come esempio «il Green pass, che non ci dà rischio zero, però riduce il rischio di trasmissione dell’infezione negli ambienti chiusi».