Dal ritorno ai colori per Natale alla stretta sul Green pass: le ipotesi in vista dei dati di venerdì
La stretta sul Green pass, il rischio di passaggio di diverse regioni in zona gialla, l’obbligo della terza dose per i sanitari. L’aumento dei contagi e dei ricoveri rimescola le carte delle misure di prevenzione e contenimento e tiene col fiato sospeso cittadini e categorie. Il D-day per capire cosa succederà da qui a Natale è venerdì, giorno in cui il monitoraggio settimanale dell’Iss dirà con maggiore chiarezza cosa aspettarsi dall’andamento della pandemia e suggerirà quale strada intraprendere. Sul tavolo c’è anche l’ipotesi del ritorno ai colori per Natale, a prescindere dall’andamento della pandemia, sebbene per quest’anno si parli anche di restrizioni solo a livello locale e non nazionale.
L’ipotesi di adottare il “modello Austria”
Intanto, mentre si discute del Green pass selettivo per i non vaccinati, alcune novità sono già arrivate per il settore trasporti, dove quella più rilevante è la possibilità di fermare il treno qualora vi fosse un passeggero che presenta sintomi sospetti. Sul tavolo, ma ancora solo a livello di ipotesi, c’è la possibilità di adottare il controverso “modello Austria”, ovvero un Green pass che lasci l’accesso alle attività di svago solo ai vaccinati e ai guariti da non più di sei mesi, escludendo dunque chi può esibirlo sulla base di un tampone. Resterebbe, invece, la possibilità avvalersi dei test per andare a lavorare.
Il dibattito sull’uso dei tamponi per il Green pass
Anche sull’uso dei tamponi, però, c’è un dibattito aperto. L’ipotesi di considerare validi solo quelli molecolari, infatti, non convince tutti in seno al Comitato tecnico scientifico, dove si fa notare che ci sarebbe un problema di tempi e di strumenti per processare tanti tamponi molecolari. Per ora nel governo non si sbilanciano, in attesa di vedere cosa succederà.
Il rischio zona gialla per le Regioni con più alta incidenza
Venerdì cinque tra Regioni e province autonome potrebbero passare in zona gialla. Sono Friuli Venezia Giulia, Bolzano, Veneto, Marche e Calabria, in bilico rispetto ai tre parametri che determinano il passaggio di colore: numero di contagi superiore ai 50 casi per 100mila abitanti, occupazione oltre il 15% dei posti letto in reparto e occupazione oltre il 10% dei posti letto in terapia intensiva. Il dato dell’incidenza dei contagi lo hanno sforato praticamente già tutti, tranne Basilicata, Molise, Puglia e Sardegna, mentre il Friuli sarebbe già al limite non della zona gialla, ma di quella arancione.