“Divergenze cruciali”, dopo lo scontro è rottura tra Lopalco e Emiliano: l’esperto si dimette. Ecco perché
C’è maretta nella giunta regionale pugliese. L’assessore alla Salute, il professor Pierluigi Lopalco, ha comunicato nei giorni scorsi al presidente della Regione, Michele Emiliano, le sue dimissioni dalla squadra di governo. Il governatore Emiliano ha chiesto al suo assessore alla Sanità di ripensarci ancora un po’ su. Ma Lopalco non sarebbe intenzionato a fare passi indietro: «La decisione è presa», ha detto alle persone a lui più vicine e riferisce la Repubblica. Così, in barba ai dieci giorni di riflessione proposti dal presidente di Regione, Lopalco già nelle prossime ore dovrebbe ufficializzare la sua irrevocabile decisione.
Lopalco si dimette da assessore alla sanità
L’assessore alla Sanità della Regione Puglia Pier Luigi Lopalco si dimette. Se ne va, e sbatte pure la porta. L’esperto ha messo a disposizione del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, la sua delega. Motivando la sua scelta in una missiva spedita direttamente al governatore. Quest’ultimo, da parte sua, «ha chiesto all’assessore alla Sanità della Regione Puglia dimissionario di provare a recuperare le forze. E di tornare ad offrire il suo sostegno all’azione della giunta regionale, auspicando che possa rimeditare la sua scelta». Ma Lopalco rispedisce al mittente l’invito a ripensarci. E già nella sua lettera di dimissioni, indirizzata al presidente della Regione Puglia, mette nero su bianco che: «Come anticipato verbalmente ritengo esaurito il mio mandato dopo il lungo periodo di emergenza che insieme abbiamo brillantemente affrontato».
Ma resta consigliere regionale del gruppo
Non solo. «La situazione attuale – aggiunge – richiede un cambio di passo che la stanchezza fisica e mentale a cui sono stato sottoposto in questi lunghi mesi non mi consentono di affrontare. Resto a disposizione tua e del governo regionale con il mio pieno supporto tecnico. Intellettuale. E anche politico, discendente dal mio ruolo in Consiglio Regionale». Lopalco, insomma, dice no grazie. Pur rimanendo consigliere regionale del gruppo “Con Emiliano”. Ma allora, quale è stato il motivo del contendere che ha portato alla rottura? A rispondere al curioso quesito è lo stesso Emiliano. Il quale, nel complimentarsi con l’assessore dimissionario, allude alla stanchezza evocata nella lettera dalla stesso Lopalco tra le ragioni del suo abbandono: «L’azione svolta da Pier Luigi Lopalco durante la pandemia è stata indubbiamente incessante e faticosa. Comprendo quindi la sua stanchezza. E ho profondo rispetto per le sue ragioni».
L’invito di Emiliano a ripensarci cade nel vuoto
Poi, entrando nel merito delle dimissioni, commentando la lettera in cui l’assessore alla Sanità Pierluigi Lopalco mette a disposizione la sua delega, il governatore della Puglia prosegue: «In un’intervista l’assessore Lopalco ha poi anche sollevato un tema che ci vede su posizioni diverse e che riguarda la somministrazione di un farmaco innovativo a un bambino pugliese. Affetto da una grave malattia genetica. L’eventuale somministrazione di questo farmaco deve essere sempre e comunque stabilita da una prescrizione medica. E previa autorizzazione dei genitori. Che, nel caso specifico, hanno già fatto richiesta».
L’epidemiologo non ha ripensamenti: dimissioni irrevocabili
«Ho quindi preso posizione – aggiunge Emiliano – dicendo che la Regione Puglia metterà a disposizione le somme necessarie per il sostegno alla famiglia. Se c’è un medico che lo prescrive. E se la famiglia autorizza. La Regione sosterrà le cure del bambino. Ovviamente nel rispetto delle regole e della supremazia della prescrizione medica. Alla luce di queste considerazioni, ho chiesto all’assessore Lopalco, al quale mi legano sinceri sentimenti di stima e affetto, di provare a recuperare le forze. E di tornare ad offrire il suo sostegno all’azione della giunta regionale. Auspicando che possa rimeditare la sua scelta». Ma l’epidemiologo sembra non avere ripensamenti.
Ecco i motivi dello scontro tra Emiliano e Lopalco
Anzi: al netto del dissidio sul farmaco, contesterebbe al governatore di non condividere con lui diverse scelte. Addirittura, come scrive Repubblica, lo accuserebbe di «scavalcarlo nel rapporto con le Asl, le Agenzie e gli stessi uffici dell’assessorato». Insomma, di non permettergli di fare il suo mestiere di assessore come vorrebbe. Per non parlare di «altri nodi: l’ospedale Covid in Fiera e le nomine alle Asl». Insomma, la matassa sarebbe ben più ingarbugliata. E le dimissioni, in quest’ottica, assumono un significato politico preponderante. Così come la scelta del professore di lasciare in un momento in cui le Asl si devono preparare alla campagna di somministrazione della terza dose assume, evidentemente, un valore, e un peso, ben più cruciali.