È giallo sulla salute della Regina Elisabetta: diserta la cerimonia per i caduti e allarma gli inglesi
È giallo sulle condizioni di salute della Regina Elisabetta, che oggi diserta a sorpresa (per la prima volta in 22 anni) la cerimonia in programma oggi al Cenotaffio del Whitehall, a Londra.
Che cosa è il Sunday Remembrance
Il Sunday Remembrance, l’evento che si celebra ogni seconda domenica di novembre per onorare i caduti britannici rappresenta un evento immancabile per la sovrana. Buckingham Palace ha spiegato in una nota ufficiale che la Regina Elisabetta ha problemi con la schiena e ha preso la decisione di non partecipare “con grande rammarico”. “Come negli anni precedenti, una corona di fiori sarà deposta a nome di sua maestà da parte del principe di Galles”, prosegue la nota. A quanto si è appreso il problema che ha costretto la regina ad annullare l’impegno non sarebbe legato a quello che nelle scorse settimane aveva spinto i medici a consigliare alla regina 95enne di restare a riposo per quasi un mese.
I tabloid inglesi hanno dato grandissimo risalto all’assenza della monarca. In particolare, la regina ha perso solo altre 6 cerimonie del cenotafio in quasi 70 anni di regno, ed è stata assente per l’ultima volta nel 1999.
Ha allarmato gli inglesi, in particolare i tabloid, il fatto che appena 24 ore fa, Buckingham Palace ha insistito sul fatto che era “ferma intenzione” della regina partecipare al servizio annuale di deposizione delle ghirlande a Whitehall.
La Regina Elisabetta non manca quasi mai alla commemorazione dei caduti
La sovrana, che ha partecipato alla seconda guerra mondiale prestando servizio, è a capo delle forze armate e attribuisce grande importanza al servizio e alla commemorazione dei sacrifici fatti dai militari e dalle donne. Elisabetta II è stata la prima donna della royal family a prestare servizio militare (impegnata sia come autista che come meccanico).
Numero identificativo «230873», addestrata come autista e meccanico, promossa presto comandante junior: «La guerra le ha dato umanità, facendole capire che condivide tante cose con la gente che in quel periodo stava soffrendo», dice la biografa Jane Dismore. Forse è per questo che, nel giorno della Vittoria (8 maggio 1945), scende in strada a festeggiare in uniforme, mischiandosi con la folla. Quella che lei ha etichettato, come ricorda la giornalista Ingrid Seward, «la notte più emozionante della sua vita».