Elezioni anticipate, Meloni: «Una follia non votare se Draghi al Colle». Salvini: «Noi pronti»

8 Nov 2021 10:46 - di Michele Pezza
Meloni

Nessun duello sulla possibilità di elezioni anticipate. L’accenno di polemica tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini dura meno del classico espace du matin. Giusto il tempo intercorso tra il «non so perché (Salvini, ndr) abbia cambiato idea», pronunciato dalla leader di FdI dagli studi di Rete4, e l’immediato «pronti a votare anche subito, ma…» replicato attraverso le agenzie dal capo leghista. Dove il «ma…» non sta ad indicare la riluttanza del Carroccio bensì l’indisponibilità assoluta dei 5Stelle, ormai imbullonati alla poltrona. Sarebbe questo, a giudizio di Salvini, a rendere altamente improbabile il ritorno alle urne.

La Meloni: «I cittadini contano ancora o no?»

Ad innescare la miccia della polemica, mai esplosa, erano state le parole del leader della Lega riportate nel libro di Bruno Vespa. Vi si leggeva una sorta di implicita adesione al cosiddetto “patto della lasagna” siglato dal dem Bettini e il 5S Conte che vuole Draghi al Quirinale e Daniele Franco, ministro dell’Economia, a Palazzo Chigi. «Una follia», aveva prontamente commentato la Meloni dagli studi tv di Controcorrente. Per poi incalzare: «I cittadini possono dire la loro oppure no? Ci interessa cosa hanno da dire o non ci frega più niente? Se è così allora abbiamo un problema». A quel punto Salvini si è sentito parte del «problema» ed è corso ai ripari.

Il leghista tira fuori le primarie per i prossimi sindaci

Tutto chiarito, allora? Non proprio: il botta e risposta segnala la necessità di dare seguito all’impegno sul coordinamento deciso nell’ultimo vertice a Villa Grande, ma rimasto finora sulla carta. Da allora c’è stato solo un incontro tra le delegazioni ministeriali di Lega e Forza Italia e i loro rispettivi leader, quindi senza FdI e senza la Meloni. Eppure, di coordinamento ci sarebbe in realtà un gran bisogno. Lo conferma la proposta, lanciata da Salvini, circa la possibilità di primarie di coalizione alle prossime amministrative di Como, Lucca e Palermo. È noto che, a differenza di FdI da sempre favorevole, FI non ha mai creduto in tale strumento. Una ragione in più per incontrarsi piuttosto che parlarsi a mezzo stampa.

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