Federproprietà denuncia la mazzata del catasto: “Ce la chiede l’Europa, ma non gli italiani”

8 Nov 2021 11:51 - di Lucio Meo

E’ stato trasmesso alla Presidenza della Camera il disegno di legge delega dal Ministro dell’economia e delle finanze  (Atto Camera 3343), approvato in Cdm, con la revisione delle aliquote Irpef, l’abolizione dell’Irap, un intervento sulle aliquote Iva e la riforma del catasto con la revisione degli estimi catastali. Una misura, ques’ultima, fortemente criticata dalle associazioni che difendono i proprietari e il settore immobiliare più in generale. Tra queste, Federproprietà (Federazione Nazionale Proprietà Edilizia),che per voce del Responsabile del Settore Economia e Finanze Riccardo Pedrizzi, denuncia come la riforma del catasto nasconda la volontà di varare prima o poi una vera e propria patrimoniale e pone l’accento sull’incertezza che genera l’annunciata rinvio agli anni successivi dell’applicazione delle nuove aliquote.

Pedrizzi (Federproprietà): “C’è incertezza, si teme la stangata sul catasto”

“Meglio le tasse subito che l’incertezza del futuro. Il  settore immobiliare non è speculativo, ma si fanno investimenti a lungo termine. Se oggi vuoi investire, e sai già che sull’immobile che vorresti comprare scatta un aumento della rendita catastale cinque anni dopo quell’immobile non lo acquisti. Vai a investire da un’altra parte. E’ ingenuo pensare di rassicurare dicendo che la scelta verrà presa dopo, anche perché comunque lascia incertezza che è la principale nemica degli investimenti. In questo momento di tutto abbiamo bisogno meno che di questo”, dice Pedrizzi.
“Certo, se si trattasse solo di contrastare l’evasione e l’erosione: abusivismo edilizio, edifici fantasma, terreni classificati come agricoli invece che edificabili non si potrebbe che essere d’accordo a varare una riforma di questo genere, perché secondo le stime ci sono 1,2 milioni di case sconosciute al Catasto e il rapporto redatto dall’Istat per l’Agenda Italia 2030 presenta numeri allarmanti. Su 100 case nuove in Italia quelle abusive sono il 17,7 per cento, al Nord il 6,1 per cento; al Centro il 17,8 per cento; mentre nel Sud siamo al 45,6 per cento. Ma non sarà cosi perché questa delega innesca una vera e propria bomba ad orologeria che potrà scoppiare da un momento all’altro con il cambio di maggioranza politica e di governo. Basterà, infatti, fare una legge ordinaria per cambiare il metodo di tassazione e scivolare da quello reddituale (attuale) a quello patrimoniale, utilizzando il lavoro già fatto dalle agenzie fiscali e da tutti gli altri ministeri a seguito dell’Atto di indirizzo, per creare la nuova mappatura. Ed allora l’Imu verrà applicata direttamente al valore patrimoniale della casa, del fabbricato o del terreno. Ed aumenteranno di conseguenza anche le imposte di registro, quelle ipotecarie e tutte le imposte catastali”.

“La politica mantenga la schiena dritta e difenda i proprietari”

Anche perché – prosegue Pedrizzi – si dirà – “ce lo chiede l’Europa” che ha posto condizioni vincolanti all’erogazione dei fondi del PNRR e ce lo hanno suggerito i poteri tecnocratici, come Banca d’Italia, ed istituzioni, come la Corte dei Conti. “Si spera però che la politica, quella con la schiena diritta faccia sentire la propria voce e si riappropri della sovranità popolare, perché altrimenti questa legge delega sarebbe uno schiaffo al Parlamento e sopratutto alle Commissioni Finanze di Camera e Senato che hanno lavorato per mesi per produrre un documento di sintesi approvato da pressoché tutti i partiti per indirizzare l’Esecutivo sulla riforma fiscale. Documento che non conteneva traccia della riforma del catasto”.

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