Fedez in politica stroncato dagli esperti: “I like sui social valgono l’1% dei voti, non si illuda” (video)
La possibile discesa in politica del rapper Fedez non convince gli esperti di comunicazione e di media, che vedono con scetticismo il passaggio dal consenso sui social, alimentato anche da un supporto di marketing di tipo commerciale, a quello elettorale. Ieri sera, su La7, il manager Franco Bernabè, già ai vertici delle più importanti aziende pubbliche, tra cui Telecom, a Lilli Gruber ha manifestato profonde perplessità su un possibile impegno in politica di Fedez e dubbi sul fatto che una sua candidatura, per ora ferma alla registrazione di un dominio sul web, possa tramutarsi in un successo: “Il tasso di conversione dei like in voti è molto basso, gli studi dimostrano che solo l’1% dei clic sui social si trasforma in voti nelle urne”. Ieri sera, tra l’altro, Franco Bernabè, oggi a capo dell’ex Ilva di Taranto, ha annunciato che il consiglio di amministrazione sta lavorando ad un piano di decarbonizzazione dell’azienda in 10 anni nell’ambito della transizione ecologica
Fedez in politica, i dubbi di Bernabè ma anche di Pregliasco
“Io la chiamo ‘politica Netflix’, nel senso che c’è davvero una tendenza di molte personalità non politiche a intervenire nel dibattito e a farlo su temi specifici, dal ddl Zan al clima, per esempio, un classico argomento su cui influencer di vario tipo dicono la loro”, ha sostenuto ieri a Sky TG24 Lorenzo Pregliasco, fondatore dell’istituto di ricerca demoscopica Quorum/YouTrend, partendo dalla notizia della comparsa del dominio fedezelezioni2023.it, acquistato dalla società del cantante ZDF. “Siamo davanti a un corto circuito in cui un influencer come Fedez gioca con la politica vera, quella che passa dalle elezioni, dalle campagne elettorali, forse come modalità di marketing per sue attività artistiche di altro tipo”, ha detto Pregliasco.