“Silvia violentata con la droga dello stupro”. Nel processo a Grillo jr. e ai suoi amici spunta l’ipotesi Ghb
Nel processo per stupro che vede coinvolto anche Ciro Grillo, figlio del garante dei cinquestelle Beppe, spunta la droga dello stupro. Questa ipotesi viene presa in considerazione dalla perizia depositata al tribunale di Tempio Pausania da Giulia Bongiorno, avvocato di Silvia, la studentessa che ha denunciato d’essere stata violentata il 17 luglio 2019 da Grillo junior e dai suoi amici nella casa di Porto Cervo.
«Silvia racconta di avere coscienza solo dei primi minuti del rapporto di gruppo è stata vittima di un blackout cognitivo, fenomeno spesso collegato a una violenza sessuale in cui vengano in precedenza assunti alcolici L’evento è associabile anche all’uso delle cosiddette droghe da stupro, come il Ghb». È il passaggio-chiave della relazione – 20 pagine – «redatta nell’interesse» di Silvia. La perizia si concentra «sui fatti avvenuti tra il 16 e il 17 luglio del 2019» a Cala di Volpe (Porto Cervo), in Sardegna. La giovane italo-norvegese, quell’estate aveva 19 anni e denunciò per violenza sessuale di gruppo Ciro Grillo e i suoi amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, anche loro adesso tutti ventunenni. Silvia mise a verbale il racconto di uno stupro subito la mattina del 17, prima da uno soltanto di loro (Corsiglia) e poi da tutti quanti assieme. I quattro giurano invece che sia stato sesso consenziente,
Che cos’è il Ghb, la droga dello stupro
«Il GHB è una sostanza con effetti molto differenti da persona a persona. Estremamente difficile è, inoltre, la sua “gestione” poiché, anche piccoli aumenti della dose possono condurre ad effetti completamente inaspettati e differenti da quelli preventivati. Gli effetti cominciano generalmente a distanza di 5-10 minuti dall’ingestione e durano da una a 3 ore circa».
«Si trova, solitamente, in forma di liquido incolore e inodore, denso e con un sapore leggermente salato, contenuto in bottigliette di plastica o sotto forma di polvere bianca (da bere disciolta in un liquido) o in pastiglie». «Nei casi più gravi sono state osservate convulsioni, collasso e coma. In particolare l’interazione con alte dosi di alcool è molto pericolosa e può anche condurre alla morte per arresto respiratorio».