Fuga da Repubblica: se ne va pure la Cuzzocrea. Dopo la gaffe sulla Meloni se l’accaparra La Stampa
Fuga da Repubblica, la vendetta: dopo Rampini e Curzio Maltese, se ne va pure la Cuzzocrea, la giornalista recentemente rimbalzata ai disonori della cronaca politica in quanto protagonista della gaffe sul vestito di Giorgia Meloni… Dunque, tra piroette e salti carpiati, pensionamenti in vista e promozioni di fatto, continua la fuga delle penne rosse da Repubblica. Oggi è la volta di Annalisa Cuzzocrea, calabrese classe 1974, ultimamente al centro delle polemiche mediatiche montate ad arte dalla sinistra, per quella gaffe sul vestito della Meloni, erroneamente (strumentalmente?) additato come nero, mentre invece era semplicemente blu. Una gaffe che, non solo non sembra aver minimamente minato la credibilità della giornalista e della sua “strana” svista, ma che le è valsa addirittura una discreta visibilità. Oltretutto in giorni cruciali: quelli in cui la corsa a chi la sparava più grossa contro gli avversari politici al rush finale della campagna elettorale in vista delle imminenti elezioni comunali, poteva fare la differenza.
Fuga da Repubblica, la vendetta: oggi se ne va pure la Cuzzocrea
E così, tra un lapsus e una ospitata tv, ecco che anche la Cuzzocrea si unisce alla pletora di commilitoni della carta stampata sulla rampa di lancio di Repubblica, verso nuovi orizzonti professionali. Una diaspora – quella che segna le ultime settimane di addii al quotidiano diretto da Maurizio Molinari – che procede al ritmo di valzer. E che, nel caso degli ultimi abbandoni, scandisce il passaggio tra vasi comunicanti dalla redazione del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari a quella torinese de La Stampa, a guida Massimo Giannini. Entrambe facenti parti del gruppo Gedi.
Il valzer degli addii e dei nuovi inizi tra Repubblica e La Stampa
Un andirivieni, quello fra Repubblica e La Stampa, iniziato quando, lo scorso anno, il Gruppo Gedi è passato da Carlo De Benedetti alla famiglia Elkann. Con John al vertice che, oltre a essere editore di Repubblica e La Stampa, controlla il Secolo XIX. Il settimanale l’Espresso. Altri periodici. Un tesoretto editoriale di cui fanno parte anche 3 emittenti radiofoniche nazionali: Radio Deejay, Radio Capital, m2o.
L’esodo trampolino di lancio verso nuovi orizzonti editoriali
Una fuga, quella da Repubblica, che sembra interminabile. E che da settimane non fa che snellire la schiera di giornalisti a disposizione di Molinari. Proprio mentre va a rimpinguare altre illustri testate. Un esodo di massa, quello che coinvolge il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, che dopo l’addio dell’inviato Federico Rampini e della prestigiosa firma di Curzio Maltese, oggi interessa Annalisa Cuzzocrea di Repubblica e, di riflesso, Paolo Mastrolilli della Stampa. Avvicendamenti frutto della riorganizzazione in corso soprattutto nel quotidiano con sede a Roma, che prevede le uscite incentivate dei giornalisti che hanno più di sessant’anni.
Avvicendamento di giornalisti tra Roma e Torino
Così, il primo ad aprire le danze è stato Rampini, corrispondente dagli Stati Uniti, è andato al Corriere della Sera. Al suo posto il direttore Maurizio Molinari ha preso dalla Stampa di Paolo Mastrolilli, corrispondente negli Usa del quotidiano torinese. Altro giro, altra corsa (al nuovo contratto). E allora, a La Stampa Paolo Griseri ha deciso di lasciare il posto di vice direttore dopo poco più di un anno. E dopo una vita professionale passata a Repubblica. Al suo posto, in una sorta di gioco di specchi e di rimandi, Massimo Giannini ha voluto la Cuzzocrea, firma politica di Repubblica. La quale, sentitamente e via Twitter ringrazia: «Quando si comincia qualcosa di nuovo, si dice grazie». Ma di nuovo, in questi passaggi tra vasi comunicanti di un circuito interno, sembra esserci davvero poco…