Giro di vite sui cortei, Lamorgese tenta l’autodifesa: «Non comprime il diritto a manifestare»

12 Nov 2021 12:11 - di Redazione

Prova a difendersi, assalita di critiche e di accuse di due pesi e due misure nella gestione dell’ordine pubblico. Il ministro Lamorgese, alla vigilia di un nuovo sabato di manifestazioni, respinge le polemiche sulla stretta di vite decisa dal Viminale.

Lamorgese: il diritto a manifestare è salvo

Non credo he la direttiva del Viminale comprima eccessivamente il diritto a manifestare“, dice la ministra intervistata al Gr1. ”Perché fornisce ai prefetti indicazioni per fare in modo che venga bilanciato il diritto di manifestare con l’esigenza di tutela della Salute pubblica”. L’importante – sottolinea – è non creare disagi alla cittadinanza e che non ci siano rischi per l’ordine pubblico”.

La stretta di vite del Viminale

La drastica scelta del Viminale ha generato un coro di critiche trasversali sulla messa in pericolo della libertà di espressione e di manifestare. Contrari Lega e Fratelli d’Italia ma anche una parte della sinistra. L’ordinanza di fatto restringe e limita le modalità delle manifestazioni e preclude le aree urbane più sensibili. Per i no vax e i no green pass stop ai cortei. Via libera alle manifestazioni statiche, ma solo lontane dai centri storici e dalle piazze che sono vicine a sedi istituzionali. E ad attività commerciali. “I prefetti dovranno individuare – si legge nella direttiva – specifiche aree urbane sensibili. Di particolare interesse per l’ordinato svolgimento della vita della comunità. Che potranno essere oggetto di temporanea interdizione allo svolgimento di manifestazioni pubbliche per la durata dello stato di emergenza. In ragione dell’attuale situazione pandemica”.

Prefetti e questori all’opera per scongiurare incidenti

Non mancano timori in vista delle manifestazioni di domani, le prime dopo la stretta di vite del governo. ”Mi sto sentendo con prefetti e questori per individuare delle soluzioni adeguate”, assicura la Lamorgese. “Quando si mantiene il dialogo aperto si può trovare un punto di sintesi. L’importante è che non ci siano delle pericolose forzature”. Poi l’appello al senso di responsabilità. ”Confido che i partecipanti siano animati da senso civico. E che seguano le modalità concordate con le autorità di pubblica sicurezza. Vorrei anche ricordare l’onere che grava sugli organizzatori. Che hanno il dovere che si svolgano in sicurezza per gli stessi partecipanti, senza che vengano pregiudicati i legittimi interessi della cittadinanza’‘.

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