Green pass, è bufera sulla decisione di ‘esentare’ la deputata Cunial. “Scelta ispirata alla peggiore deriva no vax”
Si sente la paladina dei diritti civili, l’alfiera delle libertà contro la dittatura del certificato verde. Sara Cunial, deputata del gruppo misto, ex grillina di provata fede no vax, gongola. E vorrebbe dare lezioni di civiltà per aver vinto il ricorso contro l’obbligo di esibire il green pass per entrare a Montecitorio. Proprio così. La campionessa di complottismo e provocazioni sarà esentata. Lo ha stabilito il tribunale interno alla Camera .In base al principio che non si può non permettere a un parlamentare di rappresentare tutta una parte di elettorato. Ma la scelta di Andrea Colletti, parlamentare di Alternativa e presidente del collegio di appello della Camera, scatena reazioni durissime. Per un precedente giudicato “gravissimo” e pericoloso.
Caso Cunial, è rivolta contro la decisione di accogliere il ricorso
Tra i primi a scendere in campo chiedendo l’intervento del presidente Fico, la parlamentare renziana. Lisa Noja. “La decisione presa ha effetto su tutti noi, sulla nostra sicurezza sanitaria. Chiedo che il presidente chieda agli organi preposti di intervenire subito per una decisione sul merito. Tutti noi abbiamo il diritto di venire qui e sapere le regole sulla nostra salute, altrimenti nessuno di noi si sentirà sicuro”. Parole scandite da un lungo applauso e immediatamente raccolte dal vicepresidente della Camera Ettore Rosato. Che assicura che i questori sono già al lavoro “per assumere un provvedimento con urgenza”. Senza appello il giudizio del questore della Camera, Gregorio Fontana di Forza Italia. Che si augura che la scelta “solitaria” presa dall’onorevole Andrea Colletti venga sconfessata dagli organi competenti. “Consentire l’accesso alle sedi parlamentari alla deputata Cunial, benché sprovvista di green pass, è una decisione inammissibile, irrituale, irrazionale e irresponsabile. Che stabilisce che, a differenza degli altri cittadini, i deputati possono fare a meno del passaporto sanitario”. Fontana parla di una decisione ispirata “alla peggiore deriva no vax”.
A Montecitorio senza Green pass, la Cunial gongola
“Da domani tornerò in Aula senza mostrare alcuna tessera di regime, coerente con me stessa”. Commenta in mezzo alla bufera, con piglio solenne la deputata, assente dall’aula dal 15 ottobre per protesta contro il Green pass. Oggi a favore di telecamere vesti i panni della barricadera in lotta contro “insane, insensate” e addirittura “criminali” restrizioni. “Che umiliano la nostra democrazia e la nostra intelligenza”. “Oggi – continua – tutti i miei colleghi parlamentari dovrebbero gioire della decisione del presidente del collegio d’appello Andrea Colletti, di accogliere, con un decreto cautelare monocratico, la mia richiesta di sospensiva della delibera con cui il collegio dei questori ha introdotto l’obbligo del Green pass per accedere a tutte le sedi della Camera”. In un crescendo di autoesaltazione dispensa perle di autentica retorica. “Tornerò in aula a rappresentare tutti coloro che, oggi come ieri, sono disposti a dare la Vita per veder riconosciuti i diritti e le libertà di tutti”.
L’ironia di Ceccanti: vale anche per i nudisti?
Urticante il commento di Stefano Cecanti del Pd. “Se l’argomento del Presidente Colletti per consentire alla deputata Cunial di entrare senza green pass contro una normativa regolarmente approvata è che una parte di elettorato che la pensa come lei debba essere rappresentata, consentiremo anche ai parlamentari sostenitori dei nudisti di entrare nudi? Avevamo la senatrice Poretti nella XVI legislatura che difendeva i nudisti ma lei non lo chiese mai”.