Green Pass venduti su Telegram con pagamento in criptovalute, centinaia di perquisizioni
Vendevano sulle chat Telegram green pass apparentemente autentici, muniti anche di codici QR perfettamente idonei a superare i controlli imposti dal governo Draghi, chiedendo, in cambio, il pagamento in criptovalute, l’equivalente di 100 euro per ogni certificato verde.
Lo hanno scoperto i finanzieri del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche che hanno portato a conclusione un’operazione di contrasto al fenomeno della vendita dei Green pass identificando gli ideatori del commercio online del certificato verde contestato da milioni di persone perché ritenuto in contrasto con le libertà individuali garantite dalla Costituzione e senza alcuna base scientifica, come peraltro confermato da diversi virologi.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Milano, ha portato ad individuare e perquisire diversi cittadini italiani in Veneto, in Liguria, in Puglia e in Sicilia, amministratori degli account Telegram, che assicuravano l’autenticità del green pass grazie a una presunta complicità di personale sanitario garantendo agli utenti la formula ‘soddisfatti o rimborsati’.
Gli ideatori del commercio online di Green Pass, una volta scoperti dai finanzieri che hanno ricostruito completamente la rete della clientela e sequestrato i profitti in criptomoneta – Bitcoin ed Ethereum erano quelle preferite – hanno immediatamente ammesso le proprie responsabilità.
Sui telefoni e i pc degli indagati – sequestrati prima e analizzati poi – gli investigatori del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche hanno trovato fotografie di documenti di identità e tessere sanitarie di numerose persone, referti attestanti la negatività ai tamponi naso-faringei, attestazioni false di compiacimento di clienti per i green pass contraffatti e, soprattutto, chat da cui emerge il modus operandi adottato dall’organizzazione che vendeva i certificati verdi.
Per l’indagine i finanzieri del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche hanno utilizzato sistemi Bot e Avatar, con l’aiuto del team di investigazioni informatiche di Group-IB, una società russa di investigazioni informatiche – una sorta di polizia privata – con sedi a Singapore, Amsterdam, Dubai, Kuala Lumpur e Hanoi, che lavora per Interpol ed Europol.
Sul sito della Group-IB, il suo fondatore, il russo Ilya Sachkov, presenta così la sua creatura tecnologica il suo team in prevalenza russo, e se stesso come filantropo, impegnato in attività di beneficenza e ambasciatore di diversi brand, tra cui l’orologiaio svizzero Parmigiani Fleurier: “Nel 2003, Ilya ha fondato Group-IB, uno dei leader mondiali nella prevenzione e nell’indagine sulla criminalità informatica. Ilya è uno dei 26 importanti commissari indipendenti della Global Commission on the Stability of Cyberspace, membro dei comitati di esperti sulla criminalità informatica del Consiglio d’Europa. È membro della Young President Organization (YPO) — rete globale di giovani amministratori delegati. Partecipa ai lavori del Centro per la sicurezza informatica del World Economic Forum”.
“Nel 2010 – prosegue Sachkov celebrando se stesso – Ilya è diventato il primo cittadino russo a vincere il premio Digital Crimes Consortium per il suo contributo allo scambio internazionale di esperienze nel campo dell’informatica forense”.
“Nel 2015-2017, Ilya ha ricevuto per tre volte consecutive il premio nazionale EY Entrepreneur of the Year nella categoria «Information Security for Business. Nel 2016 è stato inserito nell’elenco globale di Forbes 30 Under 30 tra i giovani imprenditori più brillanti nella categoria «Enterprise Tech», dove Mark Zuckerberg si è classificato primo nel 2011».
“Dal 2017 è professore associato della Bauman Technical University presso il Department of Information Security, dipartimento in cui si è laureato con lode nel 2009.”.
“Nel 2018, Ilya è stato inserito negli elenchi delle persone di spicco dell’anno di Russian Reporter e Russia Beyond the Headlines. Nel 2019, si è piazzato tra i primi 100 giovani leader economici dall’«Institut Choiseul» francese. Nel 2020 è arrivato in classifica per il secondo anno consecutivo”.
Sachkov spiega di “aver partecipato come relatore a eventi e conferenze di fama mondiale come Interpol World, WEF Cybersecurity a Davos, riunione ministeriale Brics, St. Petersburg International Economic Forum”.