Rave party, i poliziotti sono stanchi: ci vogliono leggi più severe contro questi fenomeni (video)
Rave party, i poliziotti dicono basta e chiedono misure più repressive. Il maxiraduno illegale iniziato sabato notte tra Nichelino e Borgaretto, alle porte di Torino, è finito questa mattina. Le forze dell’ordine sono entrate nell’area dove c’erano i resti dello sballo andato avanti per due giorni e due notti. E hanno identificato e allontanato gli ultimi partecipanti rimasti all’interno. Sino ad ora gli agenti hanno identificato oltre 3.000 persone e circa 1.500 mezzi tra auto, camper e furgoni. Ora l’ex capannone industriale sarà recintato per impedire altri eventi del genere.
Rave party: i poliziotti chiedono norme più severe
I poliziotti, irritati dal lassismo che attira i raver da più parti d’Europa, chiedono norme più severe e restrittive. Mimmo Lacquaniti, portavoce dell’Associazione nazionale dei funzionari di polizia sulla Stampa lamenta il fatto che in Italia i rave non siano illegali. A differenza della Francia, in Italia organizzare un rave non costituisce reato. Quest’ultimo rave ha radunato seimila persone. Ma avrebbero potuto essere molti di più se i carabinieri di Moncalieri e la polizia, che da giorni monitoravano il tam tam su Telegram, venerdì notte non avessero bloccato ottomila persone. E c’è stato anche un assalto agli agenti con lanci di sassi e bottiglie contro i blocchi.
Rave party, prevedere il sequestro del materiale
Inoltre secondo Lacquaniti sarebbe necessario «prevedere che per eventi di questo tipo organizzati in luoghi pubblici o aperti al pubblico occorre dare preavviso alle autorità competenti o ed essere autorizzati. Utilissimo sarebbe poi prevedere il sequestro del materiale come amplificatori, casse, stereo, destinato ad essere utilizzato per queste finalità anche quando intercettati durante le fasi del trasporto».
Il Siulp: scoraggiare i giovani che li organizzano
E Felice Romano, segretario nazionale del Siulp, sempre sulla Stampa, rincara la dose: «Occorrono leggi più severe, sia per l’autorizzazione dei rave party sia per il sequestro del materiale necessario per realizzarli. Perché sono certo che se si procedesse a sequestrare camion, stereo, amplificatori e quant’altro occorre per sparare la musica a palla, i giovani farebbero molta più attenzione ad organizzarli».