Il patto “segreto” Italia-Francia di cui il Parlamento non sa nulla. Meloni: “Solo per noi è scandaloso?”
Pochi lo sanno ma “tra pochi giorni – il 25 o 26 novembre – sarà firmato dal Presidente della Repubblica italiana Mattarella e dal Presidente francese Macron, il “Trattato del Quirinale”: cioè il “Trattato bilaterale di cooperazione rafforzata tra Italia e Francia”. Se non fosse per Giorgia Meloni che sui social ci informa e per qualche quotidiano come la Verità, gli italiani non ne saprebbero nulla .E quel che è più scandaloso, non ne sa nulla il Parlamento.
Il patto “segreto” del Quirinale tra Italia e Francia a un passo dalla firma
Eppure è “Un accordo importante. Peccato che nessuno abbia ufficialmente visto il testo che impegna il nostro Paese: non certo il Parlamento che non ne sa nulla”, scrive infatti la leader di FdI. Bizzarro. Ma anche preoccupante. “E no, non siamo tranquilli, visto che questo trattato è nato nel 2017 sotto il governo PD: lo stesso del trattato di Caen con il quale l’Italia avrebbe ceduto – se Fratelli d’Italia non avesse sollevato lo scandalo – pregiate parti delle sue acque nazionali alla Francia”. Ragiona Giorgia Meloni: “Una sinistra italiana che ormai senza alcuna remora è diventata la portavoce degli interessi francesi in Italia, dalle telecomunicazioni alla Borsa, dai confini alla geopolitica. Certo, spetterà poi al Parlamento ratificare o meno il trattato: ma solo a noi di Fratelli d’Italia appare scandaloso che un accordo di questa portata sia firmato di soppiatto? Senza una discussione parlamentare, senza un dibattito politico e nel totale silenzio dei grandi media?“.
Patto segreto Italia Francia, Melioni: motivi di preoccupazione
L’obiettivo del cosiddetto trattato del Quirinale è quello di creare una struttura bilaterale che cristallizzi i rapporti tra Roma e Parigi “indipendentemente dal colore dei futuri governi. Per questo – leggiamo su la Verità- dovrebbe esserci sul tema una attenzione da allarme rosso. Invece, la stampa nazionale ha scelto la strategia del sonnifero. Fingersi morta per riemergere solo a cose fatte. Forse per non danneggiare i manovratori”. Eppure i motivi di preoccupazione e di attenzioni ci sarebbero. Il quotidiano diretto da Belpietro non da oggi è in possesso di dati su cui le forze politiche dovrebbero avviare una riflessione: “Il capitolo numero 2 e il numero 7 si riferiscono rispettivamente alla Difesa e allo spazio. Dei due si sa molto poco. L’industria della Difesa non risulta essere stata formalmente coinvolta. C’è stato un interessamento e richieste di informazioni. Ma nessun tavolo. Eppure il tema è delicato. L’articolo 7 è in fase di stesura in queste ore- riporta la Verità- “.
Meloni: Perché il Parlamento e i media tacciono?
“Nei giorni scorsi è stata segnalata una delegazione francese al ministero dell’Innovazione tecnologica, guidato da Vittorio Colao. Stando a quanto risulta alla Verità, il capitolo si sposerà in pieno con la scelta portata avanti sempre da Colao di delegare all’Esa, l’Ente spaziale europeo, l’intero pacchetto di investimenti del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Ancora: “La scelta (che finirà al vaglio del comitato interministeriale del primo dicembre) oltre a causare l’esautorazione della nostra Asi; finisce con l’invertire i ruoli di controllore e controllato. Ma soprattutto infilerà le aziende in un terreno minato. In pratica, i fondi del Pnrr saranno gestiti direttamente da Esa e non passeranno dunque dalla legislazione italiana”. Non ci sarebbe di che discutere? Il Parlamento a cosa serve? Ci stiamo legando a doppio filo con la Francia, qual è il trucco? La mancanza di trasparenza induce a ogni scetticismo.