Il Pd era l’unico a sapere del patto “segreto” Italia Francia. Fazzolari: “Partito dei maggiordomi di Parigi”
Giovedì 25 novembre incombe con la firma al Trattato del Quirinale Italia-Francia. Il premier Draghi e Macron officeranno il rito da cui il Parlamento – come denunciato politicamente solo da FdI- è stato esautorato. Sarà un’alleanza “rinforzata” tra Italia e Francia su una serie di ambiti dettagliati in una trentina di pagine. Di chi farà gli interessi questo patto? È la segretezza con il quale è stato custodito questo super accordo che desta perplessità e autorizza a qualche scetticismo. «Il Palamento ne è stato all’oscuro», ha stigmatizzato la Meloni. Tutti all’oscuro tranne un partito, guarda caso – riporta Libero-. “Un partito sa tutto, perché ci ha messo mano”. È il Pd, ma guarda che strano… «Grazie a Piero Fassino e al suo candore, lo stesso che gli fece proclamare “Abbiamo una banca”; possiamo capirne un po’ di più. E non è un bel capire».
Fazzolari: «Fassino ha confermato i soliti intrighi tra Francia e Pd»
«Con il candore dei bimbi colti con le mani nella marmellata, Piero Fassino conferma al Corriere che da tempo lavora alla stesura del Trattato del Quirinale. Peccato che nessuna altra forza politica diversa dal Pd sia stata coinvolta, come già denunciato da Giorgia Meloni la scorsa settimana». Lo dichiara Giovanbattista Fazzolari, senatore e responsabile del programma di Fratelli d’Italia. «La giustificazione avanzata da Fassino di essere stato coinvolto in qualità di presidente, nell’ambito dell’Unione interparlamentare, della sezione bilaterale di amicizia tra Italia e Francia è ridicola. E offensiva per tutto il Parlamento. L’Uip costituisce un foro privilegiato di concertazione parlamentare; con l’obiettivo di sostenere la pace e la cooperazione tra i popoli e rafforzare le istituzioni parlamentari», spiega Fazzolari.
Patto “segreto” Italia Francia: il Pd sapeva tutto
Il senatore di Fratelli d’Italia dice a chiare lettere che “L’UIP nulla ha a che fare con la stesura di trattati; e non risulta infatti che nessuno, tra gli altri Presidenti delle sezioni bilaterali, sia coinvolto nella redazione di accordi internazionali. Fassino ha semplicemente confermato i soliti intrighi tra Francia e Pd. Diventato ormai il partito dei maggiordomi di Parigi. Presenterò un’interrogazione al Governo per sapere per quale motivo e a che titolo i parlamentari del Pd abbiano preso parte alla stesura del “trattato del Quirinale”. Mentre le altre forze parlamentari sono state tenute totalmente all’oscuro della vicenda. E ancora oggi, a pochi giorni dalla firma del Governo, non hanno a disposizione il testo del trattato».
Patto “segreto” Italia Francia: noi stampella di Parigi
«Ci siamo consegnati al sovranismo francese e all’espansionismo cisalpino di Macron in chiave antitedesca per la fottuta paura dell’ascesa di Eric Zemmour. Il disegno di potenza di Macron – e dello Stato francese che preesiste all’attuale inquilino dell’Eliseo e gli sopravviverà! – ha un assoluto bisogno della stampella italiana per riuscire a reggere il confronto di Berlino”, scrive Renato Farina su Libero. “L’Italia fa parte di un gioco subordinato a quello di Parigi che è volto a impedire che l’Europa diventi una realtà seriamente federale o confederale. La Francia ha sempre affossato i disegni europei che potessero impedirne la supremazia europea (e africana). Ora si porta via l’Italia nel suo gioco del risiko davanti al mondo».
Conclusione sconsolata: «Mario Draghi non poteva certo fermare questo fiume, costantemente arricchito di acque dalla benevolenza da Mattarella, né era il caso di rompere con un Paese alleato sì ma mai amico. Anzi… Su questo Trattato ci viene da pensarla come il generale Menabrea alla battaglia di Novara, cita Farina: «Se la va bin, bin, bin, bin a la piùma ntel cul». Se ci va proprio bene, la prendiamo in quel posto”. Solo adesso Fassino fa sapere ch ci sarà comunque (a cose fatte) il voto delle Camere. Troppa grazia…