La Francia sdogana “iel”. Il pronome neutro per i “non binari”. Speriamo che l’Italia non si accodi…
La Francia sdogana il pronome neutro per i “non binari”. Ne dà notizia Il Foglio: “Il pronome neutro “iel”, contrazione di “il” ( lui) e “elle” (“lei”), utilizzato dalle persone che si definiscono non-binarie e dunque non si riconoscono né nel genere maschile né in quello femminile, ha fatto il suo ingresso nel Petit Robert, il dizionario più popolare in Francia”.
La protesta: basta con lo snaturamento della lingua francese
Una svolta o un’involuzione? Il deputato François Jolivet ha scritto indignato all’Académie française per protestare: “Il Petit Robert, dizionario che consideravamo come un punto di riferimento, ha appena integrato nel suo sito le parole ‘ iel, ielle, iels, ielles’. I suoi autori sono dunque militanti di una causa che non ha nulla di francese: il wokismo“. I wokisti, tanto per intenderci, sarebbero i sacerdoti del santuario progressista che vigila su lingua, storia, educazione, media e dice ciò che è giusto e ingiusto, ciò che è corretto e ciò che è scorretto. Una cupola soffocante e conformista. L’augurio è che la tendenza, che in Italia già affiora negli scritti di Michela Murgia e compagni/e, non prenda troppo piede anche in Italia. Obbligandoci allo “schwa”.
Insorge il ministro dell’Istruzione Blanquer
In Francia la discussione si infiamma: il ministro dell’istruzione, Jean-Michel Blanquer – scrive Il Foglio – ha manifestato su Twitter il suo sostegno all’iniziativa di Jolivet, aggiungendo che “la scrittura inclusiva non è il futuro della lingua francese”. E ha sottolineato inoltre che “la lingua francese non deve essere triturata. Femminilizzare i nomi delle professioni è qualcosa di molto positivo, non è difficile da fare e lo facciamo. In compenso, il punto mediano e tutte le modifiche improvvise della lingua francese non sono affatto qualcosa di positivo”.
Brigitte Macron: ci sono due pronomi, lui e lei, e va bene così
Da ricordare che Blanquer “ha pubblicato una circolare per vietare l’uso della scrittura inclusiva fatta di asterischi e punti mediani a scuola, condividendo la posizione del filosofo e accademico di Francia Alain Finkielkraut, secondo cui è una “ridicola balbuzie” che rischia di condannare a morte la lingua francese”. Si schiera infine anche la première dame Brigitte Macron. “Ci sono due pronomi, ‘ il’e ‘ elle’, va bene così”, ha tagliato corto l’ex professoressa di francese.