La Lega litiga sui Maneskin. Pillon critica la band. Il leghista Senna: “Sei fuori dalla realtà”

20 Nov 2021 13:11 - di Riccardo Angelini
maneskin

La giarrettiera di Damiano dei Maneskin ha fatto indignare il senatore leghista Simone Pillon che su Facebook ha dato libero sfogo alle sue critiche contro la band e contro il “performer (maschietto) in culottes e giarrettiere”.  “Tra poco – ha chiosato – arriveremo al reggiseno da uomo”. Ovviamente i Maneskin – ha continuato – “una volta preso il microfono, non possono esimersi dal piagnisteo per la sonora bocciatura del #ddlZan Guardandoli, mi chiedo: “dove sarebbero le discriminazioni?”. Mi piacerebbe sapere quanta carriera potrebbe fare una band che si ispirasse alle radici cristiane d’Europa, o che inneggiasse alla difesa della vita dal concepimento o che prendesse a tema la lotta alla droga. Ricordo il massacro cui fu sottoposto Povia solo per aver osato partecipare al Family day del 2007 difendendo la famiglia naturale…”.

Un’uscita che non è piaciuta a Gianmarco Senna, consigliere regionale leghista che ha voluto rimarcare che, a lui, i Maneskin invece piacciono. E ha fatto un post su Fb che ha dato fuoco alle polveri: “Premetto che apprezzo molto la band dei Maneskin – ha scritto –

Detto ciò, mi chiedo cosa sia peggio fra il loro appello, ormai stucchevole alla legge Zan (legge peraltro scritta male e che prevede forti limitazioni alle libertà di espressione) oppure l’uscita del Senatore Pillon che probabilmente non ha ancora capito la differenza tra uno spettacolo di una rock band e la vita reale…”.
Pillon ha prontamente replicato, sempre sulla pagina Fb di Senna: “Ciao caro Gianmarco. Grazie al cielo distinguo bene tra spettacolo e vita reale. Qualcuno però usa lo spettacolo per influire sulla vita reale. Ecco perché son dovuto intervenire. Grazie dell’ospitalità e buon lavoro!”. ma Senna risponde a stretto giro: “Simone Pillon, intervenire non serve a nulla se non ad amplificare il messaggio ed a ritagliarsi uno spazio personale, la Lega ha diverse sensibilità, puntualizzare sempre non giova. Grazie a te”.
Il dibattito è aperto: i difensori di Pillon escono allo scoperto e dicono “giù le mani dal senatore che difende la famiglia”. Ma Senna insiste nel volere una Lega più rock, che rappresenti sensibilità diverse, e lontana da ogni ortodossia moralista.  Tanto più che – dice al Giornale – «Matteo Salvini non è un bigotto, è più moderno di tanti altri. Non ha mai limitato la libertà di nessuno. A lui tocca fare la sintesi. Per me un centrodestra moderno deve rappresentare tutti»

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