La vera strage negli Usa? Non per armi da fuoco ma per droga: oltre 100mila morti per overdose nel 2020
Una strage nascosta, quella che vede come vittime oltre centomila americani morti per overdose da droga. Sono i dati drammatici, e ancora provvisori, prodotti dal National Center for Health Statistics, per il periodo che va dall’aprile 2020 all’aprile 2021 e che fotografano una situazione ritenuta allarmante. Le morti per overdose, in coincidenza con il periodo della pandemia, sono in 12 mesi cresciute di quasi il 30%, rispetto alle 78mila registrate nell’anno precedente.
Overdose: numeri record in California e a New York
E’ la prima volta che negli Usa si raggiunge la soglia delle 100mila vittime della droga. Una cifra che supera quella della somma delle morti per incidenti automobilistici e per armi da fuoco. Il dato, rilevano i ricercatori, è più che raddoppiato rispetto al 2015. Le cifre, sebbene mostrino un rallentamento a partire da settembre, segnalano una vera e propria crisi di salute pubblica negli Usa. Una crisi oscurata in parte dall’emergenza Covid, che ha catturato gran parte dell’attenzione delle autorità e dell’opinione pubblica.
Gli esperti ritengono anzi che proprio la pandemia abbia portato ad un’impennata delle morti per overdose. “Sono numeri che non abbiamo mai visto prima. Queste morti hanno ampie ripercussioni, poiché la gran parte di esse avvengono tra le persone di età compresa tra i 25 e i 55 anni”, ha commentato la dottoressa Nora Volkow, direttrice del National Institute on Drug Abuse, citata dal New York Times. Si tratta, ha aggiunto, di una “grande sfida per la nostra società”.
La strage per droga effetto anche della disinformazione
La formidabile strage per droga, la cui grande maggioranza è dovuta all’uso di oppioidi sintetici, è stato alimentato dall’uso diffuso del fentanyl, un analgesico ad azione rapida che è 100 volte più potente della morfina. Accade sempre più spesso, spiegano gli esperti, che il fentanyl sia aggiunto ad altre droghe prodotte illegalmente, per aumentarne la potenza.
Nel periodo di 12 mesi preso in esame, sono aumentate anche le morti legate all’uso di stimolanti. Ad esempio, come la metanfetamina, la cocaina, e gli opioidi naturali e semi-sintetici, come i farmaci anti dolorifici. Le condizioni di isolamento sociale e stress psicologico causate dalla pandemia, ritengono gli esperti, hanno creato un vortice nel quale hanno finito per soccombere migliaia di persone fragili. O persone semplicemente poco informate, sugli effetti dei farmaci e delle droghe che stavano assumendo.