Lamorgese ammette: «Sono i centri sociali a occupare le case». Ma non muove un dito
Porti spalancati e sbarchi inarrestabili di immigrati. Occupazioni di immobili vergognose. Per non parlare della gestione dell’ordine pubblico. Luciana Lamorgese continua a indignare e ormai non convince più nessuno. Gli italiani non ne possono più. Basti pensare che due giorni fa Giorgia Meloni ha annunciato che la petizione di Fratelli d’Italia per chiedere le sue dimissioni ha già raccolto 150mila firme. Oggi in Parlamento il ministro dell’Interno si è presentata per rispondere al question time su immigrazione, manifestazioni pubbliche, autonomie locali, occupazione abusiva di immobili.
Lamorgese sulle occupazioni: «Anche di matrice ideologica antagonista»
Ed è proprio sulle occupazioni abusive che ha ammesso: «Il fenomeno delle occupazioni abusive degli immobili è presente sull’intero territorio nazionale con connotazioni differenziate di particolare complessità che coinvolgono profili sociali riconducibili al disagio abitativo e non escludono comportamenti di matrice ideologica legati all’ambiente dell’antagonismo di diversa estrazione». Per poi puntualizzare che «dal 1 gennaio 2021 sono state eseguite 58 operazioni di sgombero di particolare rilievo». Per quanto riguarda poi l’occupazione abusiva del caso avvenuto nel quartiere Don Bosco di Roma ha sottolineato che l’episodio di Roma dimostra l’esigenza «di un tempestivo intervento delle forze dell’ordine e della magistratura».
«79.154 migranti nel sistema accoglienza»
Quanto all’emergenza immigrazione e sbarchi ha snocciolato alcuni dati, buoni propositi, ma nulla di più. «A oggi si registra la presenza complessiva di 79.154 migranti nel sistema di accoglienza, di cui 630 negli hot spot, 53.303 in strutture di prima accoglienza come Cas Cara e 25.221 nei centri della rete Sai». Le prime cinque Regioni per numero di migranti, ha aggiunto, «sono Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Lazio e Sicilia». Ma ha liquidato tutta l’emergenza con poche parole: «Viene riconosciuto da tutti come il governo dei flussi migratori» rappresenti «un problema di carattere sovranazionale», precisando che gli arrivi in Italia sono circa 59mila. «I temi migratori – ha concluso senza fornire risposte precise su come affrontare il cuore del problema – occupano un posto eminente nell’agenda politica del governo, che sta perseguendo un’articolata e intensa strategia negoziale sia a livello bilaterale che in ambito unionale».