Lega divisa tra Bud Spencer e Meryl Streep. E Salvini prepara la conferenza programmatica
Io preferisco Bud Spencer, dice il leghista Claudio Borghi. Mentre Meryl Streep, secondo lui, piace al cerchio della sinistra (sicuro sicuro?). E così in ogni caso Borghi fa la sua (prevedibile) scelta di campo: lui sta col Capitano Matteo Salvini, insidiato dalle riflessioni critiche di Giancarlo Giorgetti. E proprio quest’ultimo, nel libro di Bruno Vespa (che sta centellinando con gusto le sorprese), aveva lanciato questa dicotomia che ora rischia di dividere la Lega.
Ecco cosa aveva detto Giorgetti: “Matteo è abituato a essere un campione d’incassi nei film western. Io gli ho proposto di essere attore non protagonista in un film drammatico candidato agli Oscar. È difficile mettere nello stesso film Bud Spencer e Meryl Streep. E non so che cosa abbia deciso…“. Nei film western si menano cazzotti, e lì Matteo Salvini è bravissimo. Ma poi ci sono altri generi, dove servono attori da Oscar. L’accenno a Meryl Streep è velenoso quanto basta: nella sceneggiatura ora c’è Mario Draghi, siamo fuori dalle botte da orbi dei film western. Occorre un altro stile.
E Salvini, stanco delle punzecchiature di Giorgetti, convoca per domani lo stato maggiore del partito. E in quella sede annuncerà un’assemblea programmatica che avrà luogo entro la fine dell’anno. Saranno coinvolti tutti i rappresentanti del partito: sindaci, governatori, parlamentari, eurodeputati, membri del governo. E lì si capirà se la Lega è una, si valuterà il peso di Giorgetti e si sceglierà anche tra Bud Spencer e Meryl Streep.
«Ma perché Giorgetti queste cose non le dice mai negli incontri di partito?», si chiedono gli uomini più vicini a Salvini, rammentando come sia nel consiglio federale di inizio settembre che nella riunione dei parlamentari di 15 giorni fa nessuno abbia contestato la linea del segretario.