Lega tagliata fuori dalla cabina sul reddito, Salvini all’attacco di Draghi: «Certe dimenticanze stupiscono»
Matteo Salvini torna a incrociare le spade con Mario Draghi? Certamente non ha gradito l’esclusione della Lega dalla cabina di regia a Palazzo Chigi sul reddito di cittadinanza. E non lo nasconde. “Non faccio io gli inviti di Palazzo Chigi. Dico che la Lega è il perno di questo governo, quindi certe dimenticanze stupiscono”. Così il leader della Lega durante una conferenza stampa alla Camera.
Lega esclusa dalla cabina di regia, Salvini polemizza con Draghi
All’incontro erano invece presenti Sefano Patuanelli (5Stelle) e il ministro del Lavoro Andrea Orlando (Pd). Il ministro forzista Renato Brunetta e alcuni esponenti del Mef. Assente, invece, il titolare dell’Economia, Daniele Franco.È costretto a ribadire, di fronte alla distrazione del premier, la centralità del Carroccio per gli equilibri dell’esecutivo. Sul terreno minato del reddito di cittadinanza, la misura-anti-povertà firmata 5Stelle che si è rivelata un fallimento, Salvini non intende indietreggiare. E critica apertamente il rifinanziamento e la parziale marcia indietro che non è sufficiente.
Parliamo dei furbetti del reddito di cittadinanza
“Sui furbetti del superbonus c’è in corso a breve una cabina di regia, chiederò a Draghi se dopo questa cabina di regia ci sarà tempo di una cabina sui furbetti del reddito di cittadinanza”. Il compromesso al ribasso non piace a Salvini. “Sul reddito non va bene il decalage da 5 euro al mese in caso di mancata accettazione di una proposta di lavoro. C’è qualche miliardo da destinare ad altre voci di spesa”. Lega di lotta e di governo anche con il Viminale. Salvini tira le orecchie alla Lamorgese sul giro di vite in merito ai cortei no green pass. “Se vietiamo le manifestazioni perché non siamo in grado di far rispettare le regole, allora il ministro dell’Interno non sa fare il suo lavoro”, dice Salvini che non ha mai nascosto le sue critiche alla ministra dell’Interno.
Manovra, taglio delle tasse e flat tax
Poi il leader leghista annuncia le prossime mosse sulla manovra. “Al Senato sarò primo firmatario di proposte, su cui chiederò l’appoggio del centrodestra e non solo. Penso che dal catino dei 9 miliardi del reddito si possa prendere denaro contro i furbetti. Poi il taglio delle tasse, flat tax, molti giovani e donne”. “Imbarazzante non si trovino soldi per l’autismo”, ha aggiunto. Sulla partita del Quirinale, che in queste ore appassiona particolarmente la stampa, preferisce glissare. “Al Quirinale non ci sto minimamente pensando“, dice serissimo davanti ai cronisti parlamentari. “Lascio che altri si esercitino su dove piazzare Draghi, Mattarella e via dicendo, noi ci occupiamo della vita reale”.
Balneari, una sentenza da quarto mondo
Durissimo verso la sentenza del Consiglio Stato sulle concessioni balneari. Che di fatto scavalca il Parlamento, fa decadere la proroga al 31 dicembre 2023 e ne stabilisce la messa al bando. “Dice al Parlamento che smetta di essere Parlamento, di fare le leggi, francamente una sentenza imbarazzante, una cosa da quarto mondo”