L’intervista. L’eurodeputata ungherese Györi: «I valori di libertà ci uniscono alla destra italiana»
Enikö Györi è una eurodeputata di Fidesz, il partito del premier ungherese Viktor Orban. Anche lei ha voluto partecipare alla presentazione della graphic novel L’Angelo di Budapest – I giorni della rivolta, edita da Ferrogallico, avvenuta prima al Senato, si iniziativa di FdI, e poi nella sede della Fondazione An, in concomitanza con l’inaugurazione di una mostra fotografica con scatti della ribellione anti sovietica del 1956. «Sono stata molto lieta di aver ricevuto questo invito da parte di FdI, della Fondazione An e di Ferrogallico», spiega in un italiano perfetto. «Quei giorni indimenticabili – aggiunge – per noi sono sinonimo di lotta per libertà».
Onorevole, l’ambasciatore Kovács, nel corso della presentazione al Senato, ha detto che «il messaggio che ancora ci mandano i ragazzi di Budapest è che se un popolo decide di prendere in mano il proprio destino e seguire la sua identità e la sua autodeterminazione, può esprimere una grandissima forza contro i poteri anche più oppressivi». Si può fare un parallelismo con la situazione attuale, rispetto a quanto avviene in Ue?
Sì, ci sono dei parallelismi. Non credo sia un caso anche che il presidente La Russa abbia deciso di dare un significato istituzionale a questo fumetto, con la presentazione in Senato. Questi ragazzi combatterono per la libertà e anche oggi noi conduciamo una certa lotta per la libertà. Non ci sono più le armi, ma c’è una dittatura dell’opinione per cui tutti quelli che dicono cose diverse, che vedono le cose in un’altra maniera, subito finiscono additate dal mondo politicamente corretto come fascisti, razzisti e chissà che altro. È il mainstream. Ma la libertà è avere dubbi. Avere dei dubbi, porsi delle domande non solo è un diritto, è un obbligo. Non si può accettare tutto passivamente.
Come si coniuga la libertà con un sistema in cui si delegano sempre maggiori poteri?
Noi vorremmo avere una Ue in cui si può lavorare insieme, senza perdere le proprie radici giudaico-cristiane, dove si può parlare di Nazione, patria, famiglia, valori. Invece sembra che queste cose, che per noi sono molto importanti, si debbano ignorare. Ma noi siamo pronti a combattere con tutte le nostre forze per difendere la nostra libertà d’opinione e la nostra sovranità.
Quanto è importante stabilire collaborazioni solide tra partiti di diversi Paesi, che hanno visioni comuni?
Molto importante. Noi non vogliamo decidere come devono vivere gli altri, ma non vogliamo che altri decidano della nostra vita, di come devono vivere gli ungheresi, che hanno liberamente scelto il loro governo. Pensiamo che dove l’Ue non ha competenze, la Ue non debba intervenire. Chi crede in questo, per riuscire ad avere peso, deve rafforzare la cooperazione. Abbiamo già dato vita a una dichiarazione di 15 partiti che va in questo senso. Tutti condividono lo stesso amore per la libertà.
Avete parlato anche di questo, oggi, con i colleghi di FdI?
Io sono in contatto permanente con i colleghi di FdI a Bruxelles e i nostri capi sono in contatto permanente tra loro.
Ha avuto modo di seguire un po’ la campagna elettorale italiana? Che impressione vi ha fatto?
Non voglio entrare nella politica italiana, ma conosciamo molto bene le tattiche della sinistra e non sono accettabili. Non ci piace. Per noi è importante avere una destra italiana che sia maggioranza, abbiamo idee vicine. Vogliamo collaborare con loro, con queste forze di destra che condividono con noi valori importanti. Insieme possiamo far sentire più forte la nostra voce in Europa e possiamo persuadere altri a farla sentire, a non ascoltare solo la sinistra, a non sottostare all’imposizione di certa ideologia sulla vita delle persone. Noi vorremmo che le persone fossero lasciate libere di decidere, non costrette a sottostare a un mondo imposto dal politicamente corretto.