Lo storico Cardini: «L’incontro tra San Francesco e il lupo? Ampiamente verosimile»
“Ampiamente verosimile”. Così lo storico medievista Franco Cardini cataloga l’episodio, narrato nei Fioretti, di San Francesco e il lupo di Gubbio, che terrorizzava gli abitanti con la sua ferocia ma che viene ammansito dal Poverello d’Assisi al quale addirittura porge una zampa in senso di amicizia e fedeltà, come è ritratto anche nella piazza della cittadina umbra, dalla quale padre Enzo Fortunato, portavoce del Sacro Convento di San Francesco d’Assisi, ha organizzato una diretta streaming sui social, con lo storico e con monsignor Luciano Paolucci Bedini vescovo di Gubbio.
Franco Cardini sull’incontro tra San Francesco e il lupo di Gubbio
Spiega lo storico, che su San Francesco ha scritto l’opera Avventura di un povero cavaliere di Cristo: «Il lupo è sicuramente un animale selvatico che però si può addomesticare; è feroce solo quando è in branco oppure in difesa dei suoi cuccioli o se affamato. Sicuramente, i lupi sono stati sempre numerosi nell’Appennino centrale e l’episodio francescano è stato studiato anche dal padre dell’etologia Konrad Lorenz. Dopo tutto, è un mammifero e più che di miracolo parlerei di rottura dell’ordine naturale delle cose, anche se a tradire questo ordine voluto da Dio non è certo il mondo animale o la natura, ma è proprio l’uomo… Noi esseri umani ci siamo arricchiti con la conquista violenta del mondo mettendoci in lotta con la Natura, che è normale si ribelli. Soltanto ora cominciamo a rendercene conto e, speriamo, a ricrederci…».
«Oggi ci sono tanti “lupi di Gubbio”»
Eppure, tornando alla figura del lupo, Cardini ricorda che «nella genealogia fantastica e fiabesca, il lupo è il cattivo per definizione, ritenuto il nemico per eccellenza dell’uomo, simbolo dei fuorilegge, spesso associato al demonio e alle sembianze stesse del diavolo; anche se poi è proprio una lupa ad allattare Romolo e Remo fondatori di Roma… Oggi, ci sono tanti “lupi di Gubbio” che si appropriano delle ricchezze del pianeta affamando milioni di persone: è la denuncia contenuta nelle due encicliche di Papa Francesco, Laudato Si e Fratelli Tutti fra loro correlate, chiamandoci a una corresponsabilità nel migliorare le condizioni di vita delle nostre società umane ed esortandoci ad agire perché nessuno si salva da solo».
Il vescovo di Gubbio: «È San Francesco a rischiare»
Dal suo canto, monsignor Luciano Paolucci Bedini vescovo di Gubbio osserva che «il lupo non cambia atteggiamento solo perché sta arrivando San Francesco, ma è Francesco a rischiare avvicinandosi al lupo. Lui si frappone fra il lupo e gli abitanti di Gubbio ma al tempo stesso si frappone anche fra il lupo e il “male”, chiedendogli una alleanza e garantendogli le condizioni, ovvero la sicurezza di essere sfamato, affinché questo patto di fedeltà possa realizzarsi». È quello che padre Enzo Fortunato definisce come “un patto di pace”, sottolineando come l’episodio di San Francesco e il lupo di Gubbio contenga “un messaggio di giustizia sociale”.