Mafiosi col reddito di cittadinanza: in Puglia la Guardia di Finanza ne scopre 50 su 290 “furbetti”
Quanti mafiosi o familiari di persone condannate per mafia percepiscono il reddito di cittadinanza? La domanda diventa d’urgenza, alla luce dell’ennesima scoperta della Guardia di Finanza di Barletta.
Grazie a una serie di controlli effettuati nel tempo, i finanzieri pugliesi hanno individuato 290 persone che risultavano aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. Il 20 per cento dei percettori del reddito di cittadinanza risultano mafiosi o loro familiari. Una percentuale enorme che getta una luce inquietante sulle modalità di accesso al Rdc. I finanzieri hanno condotto l’operazione in collaborazione con l’Inps. Gli esperti hanno così verificato i requisiti per la legittima percezione del beneficio di una vasta platea di cittadini in tutta la provincia.
Reddito di cittadinanza, altra ondata di mafiosi
Al termine è emerso un importo di contributi indebitamente versati per circa 1 milione e 900 mila euro. Le erogazioni pubbliche ritenute indebitamente percepite sono state segnalate per le valutazioni alla Procura della Repubblica di Trani e di Foggia per le eventuali configurazioni di ipotesi di reato ed all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale che, sulla base delle segnalazioni pervenute, e dopo una istruttoria dei casi segnalati, può procedere a revocare l’erogazione del contributo. Fra i 290, ci sarebbero anche una cinquantina di persone condannate per reati di mafia e i loro familiari, oltre a persone che svolgevano attività lavorative in nero.
In Sicilia e a Napoli, da tempo arrivano segnalazioni di intimidazioni mafiose ai danni del personale dei Caf. Personale costretto a inoltrare le pratiche pur sapendo dall’inizio che i richiedenti non ne hanno diritto. Il che crea una enorme voragine nei conti dell’Inps, che poi (per pagare anche i mafiosi) è costretta a tagliare i sussidi agli invalidi.
Lollobrigida: “La proposta di FdI avrebbe evitato l’ennesimo sperpero”
«Un ringraziamento va alla Guardia di Finanza di Barletta per aver scoperto l’ennesimo grave abuso di una misura che non smetteremo mai di contrastare per come è stata concepita, strutturata e, ahinoi, anche rifinanziata dal governo nella legge di bilancio». Questo il commento del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.
«Se fosse stata approvata la mia proposta – prosegue l’esponente di FdI – formulata come odg al decreto green pass bis, o i nostri emendamenti che avrebbero impegnato l’esecutivo a disporre l’immediata sospensione dell’erogazione del Rdc almeno in quei casi in cui non sia ancora stata completata la verifica in ordine alla sussistenza di tutti i requisiti, lo Stato oggi avrebbe almeno un argine per evitare questo inutile sperpero di risorse pubbliche».