Meloni: «Dagli alleati pretendo lealtà, sia sul Quirinale che sulla legge elettorale»
Covid, stato di emergenza, ritocchi al Green pass. Ma anche i dossier nevralgici del governo Draghi. E stato di salute del centrodestra. Ospite a Quarta Repubblica, su Retequattro, Giorgia Meloni affronta tutti temi caldi dell’agenda politica. A partire dal caso Tim. “Fratelli d’Italia chiede al governo di riferire subito in Parlamento sul dossier Tim, che tocca uno dei settori strategici della nostra Nazione”, annuncia la leader di FdI. Che sottolinea l’assenza di iniziativa del ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao.
Tim, Meloni: il governo riferisca in Parlamento
Non risulta si sia mosso per capire quali siano le reali intenzioni del fondo statunitense Kkr .E a cosa sia finalizzata la loro proposta d’acquisto. Se al rilancio dell’azienda o allo smembramento e alla successiva vendita degli asset. Nessuna parola dall’esecutivo Draghi è arrivata neanche sul tema della tutela dei lavoratori e delle loro competenze. Il silenzio è preoccupante”.
No alla proroga dello stato di emergenza
Nessun passo indietro sul terreno scivoloso del prolungamento dello stato di emergenza, in scadenza il prossimo 31 dicembre. “Non la voto la proroga dello stato di emergenza”, ha ribadito la Meloni. “C’è un problemuccio costituzionale, la proroga si può fare massimo per 2 anni, non lo puoi prorogare, è un tema di merito”. Quanto alla gestione delle pandemia la leader di Fratelli d’Italia torna ad accusare Palazzo Chigi di ritardi e incoerenze. “Sul covid “avevamo ragione. Ci hanno detto che il Green pass era uno strumento di libertà ma se parliamo di lockdown, di Regioni colorate, di limiti ai cenoni e di proroga dello stato di emergenza”.
Sui vaccini troppa confusione, non si capisce niente
Anche sulla campagna vaccinale non è tutto oro quello che luccica. “Il covid “continuerà a girare. È importantissima la vaccinazione ma non è l’unica cosa da fare. Il governo ha polarizzato lo scontro su questo tema, volutamente, come se fosse un tema ideologico”. Indice puntato sulla confusione che crea scetticismo. “Sui vaccini c’è tanta confusione, siamo gli unici ad avere il Green pass valido per 12 mesi, ora passa a 9 ma il vaccino dura 6 mesi. Non si capisce niente”. Poi invoca trasparenza. “Non possiamo sapere quanto paghiamo il vaccino, è un dato secretato. Mi sembra una idiozia, alimenta teorie complottiste”.
La leader di FdI: agli alleati chiedo lealtà
Sul nodo Quirinale, infine, la Meloni torna a chiedere e a pretendere lealtà dagli alleati. “Ci siamo visti, ho chiesto solo un rapporto leale fino alla fine della partita del Quirinale. E sulla legge elettorale. A differenza dei miei alleati non ho un piano B, al governo o ci vado con loro o no. Loro sono più aperti, io sono monogama”. Nel mirino certe ‘uscite’ fuori programma di Silvio Berlusconi. “Letta fa un appello e il primo che gli risponde è Berlusconi, ok. Ma come ok? No”, puntualizza la Meloni. “Si fa una riunione e si decide cosa rispondere, se no non ci capiamo. Ho chiesto io che questa compattezza resista fino alla fine. Mi si deve garantire che mentre si fa questo lavoro nessuno tratta con altri”. Sul Cavaliere al Colle la leader di Fratelli d’Italia ribadisce il suo sì. “Berlusconi, per come lo vedo io, essendo stato rimosso come ultimo presidente eletto da alcune consorterie, sarebbe una garanzia. Ma non abbiamo da soli i numeri, Bisogna cercare convergenze. Ma io ci sto a cercarle”. La parola d’ordine alla vigilia della delicata partita quirinalizia resta quella di muoversi insieme. “Quello che a me non ha tranquillizzato sinora è che si dicesse una cosa e se ne facesse un’altra. E’ una fase delicata in cui ognuno deve fare mezzo passo indietro per farne quattro in avanti. Possiamo fare il gioco noi, ma cementare una alleanza vuol dire muoversi insieme. Spero gli altri capiscano”.