Meloni: «Vergognoso il ritorno al proporzionale, vogliono cambiare la legge perché hanno paura»
«FdI da sempre sostiene il taglio del sistema proporzionale e l’abolizione delle liste bloccate. Un ritorno al proporzionale sarebbe vergognoso e sarebbe solo l’ennesimo tentativo di tagliarsi addosso una legge elettorale quando si ha paura di perdere le elezioni». Lo ha detto il presidente di FdI, Giorgia Meloni, alla presentazione del libro di Bruno Vespa Perché Mussolini rovinò l’Italia che si è svolto al Tempio di Adriano a Roma e alla quale ha partecipato anche il segretario del Pd, Enrico Letta.
Meloni: «Il ritorno al proporzionale sarebbe vergognoso»
«Il cambiamento delle leggi elettorali in ogni legislatura avviene solo in Italia. Confido che Letta si assuma l’impegno a impedire che passi il proporzionale. Dici che siete piccoli? – ha domandato Meloni replicando al commento del segretario Pd – Ma io dico che siete uno degli azionisti di maggioranza del governo e, se siete piccoli, contate parecchio, perché quando volete qualcosa mi sembra che la otteniate».
«Noi siamo per il maggioritario»
«Confido che Enrico, essendo il segretario del secondo partito di maggioranza e azionista di riferimento della maggioranza, si assuma l’impegno di dire: il proporzionale non passa. Il centrodestra è contrario al proporzionale, noi siamo per il maggioritario. Per cui, se non ci sta il Pd, comunico ufficialmente che il proporzionale non si fa».
«Nella sua prima intervista da neo eletto segretario del Pd, Enrico Letta ha detto alla trasmissione di Fabio Fazio ripartiamo dal Mattarellum, ha confermato di essere a favore del sistema maggioritario e ha ripetuto di essere contro le liste bloccate. Si tratta di battaglie che FdI ha condotto in questi anni, tragicamente in solitudine. Siamo gli unici che in tutte le proposte di riforma delle leggi elettorali, l’abolizione delle liste bloccate. Lo si vuole fare con i collegi? In alternativa sono certamente meglio le preferenze che non le liste bloccate».
«FdI è monogamo, se andiamo al governo ci andiamo con Lega e FI»
Nelle alleanze, ha poi puntualizzato, «FdI non ha un piano B, noi abbiamo il limite della monogamia e quindi, non avendo un piano B, l’unica possibilità di andare al governo è insieme agli alleati del centrodestra. La possibilità che FdI si allei con il Pd o con i 5Stelle non c’è. Non esiste. Le maggioranze arcobaleno hanno ampiamento dimostrato come non siano in grado di governare».
Meloni: «Il Pd apprezza Draghi come Conte»
La leader di Fratelli d’Italia poi ha attaccato: «Draghi è certamente una persona autorevolissima. Il Pd dice siamo fortunati ad avere Draghi ma il Pd difendeva pure Conte. Quindi più che dire “siamo fortunati ad avere Draghi” il Pd dovrebbe dire “siamo fortunati che al governo ci stiamo noi”». Nel corso della presentazione del libro commentando l’opinione di quattro presidenti di regioni del Nord favorevoli a un nuovo giro di vite sui controlli nei confronti delle persone non vaccinate ha detto chiaramente: «Io non sono d’accordo al lockdown per i non vaccinati perché, banalmente, non risolverà il problema».
«Stanca di essere trattata come impresentabile»
Altro tema. «Come si fa a dire che abbiamo chiesto di meno, le nostre proposte sono agli atti. Quindi mi sono stancata di essere trattata come un’impresentabile, mentre invece rappresento un partito che è stato il più responsabile di tutti. Sono un po’ stanca che si racconti un’altra storia».
Sul Quirinale e sulla candidatura di Berlusconi
Nella partita per il Quirinale, ha detto, «è fondamentale che il centrodestra si muova compatto, con senso di responsabilità per dare all’Italia un presidente della Repubblica che abbia rispetto della sovranità italiana».
Quanto alla candidatura del Cavaliere ha osservato: «Berlusconi è un mio alleato ed è una persona alla quale sono legata ma l’elezione di Berlusconi non è una cosa facilissima, basta guardare i numeri. Dopo di che, ho visto che Berlusconi ha risposto, credo per primo, all’appello del segretario del Pd Letta, per trattare insieme del prossimo presidente della Repubblica. Dato che, a mio avviso, il Pd Berlusconi non lo vota, ritengo che questo significhi che Berlusconi abbia deciso di fare un passo indietro e che non sia più interessato a questa partita. Almeno questa è stata la mia interpretazione».
Meloni: «Se Draghi eletto proveranno a fare nuovo governo»
«Io do per scontato che si tenti di fare un altro governo nel caso Draghi dovesse andare al Quirinale. Non devo dire cosa ne penso, perché c’è un limite e tutto. Abbiamo avuto Draghi perché Draghi è autorevole e perché dovremmo averne un altro? Se qualcuno me lo spiega…». Lo ha domandato il presidente di Fdi, Giorgia Meloni, rispondendo a una domanda Bruno Vespa sulla tenuta dell’alleanza tra FI e Lega qualora Draghi venisse eletto al Quirinale, nell’ipotesi che si provi a fare un governo “draghiano” guidato da un tecnico che già fa parte dell’attuale esecutivo e sostenuto dalla stessa maggioranza di unità nazionale.
Per trovare un possibile sostituto di Draghi «si sentono nomi di ogni genere, del ministro dell’Economia… ma a che titolo? Sarebbe il quarto governo di fila non eletto e che passa sulla testa degli italiani. Draghi perlomeno gli italiani lo conoscevano, Conte invece era proprio uno sconosciuto. Se lo facessero sarebbe indegno. Io credo che anche Draghi si troverà in difficoltà man mano che si avvicinerà la campagna elettorale. La litigiosità aumenterà di certo, anche oggi non mi sembra vadano tanto d’accordo».